Secondo uno studio condotto dai ricercatori dellOspedale Garibaldi, a Catania si riscontrerebbero il doppio dei casi di cancro alla tiroide che nel resto nellIsola. La causa sarebbe la mutazione di un gene dovuta alla presenza del vulcano
Tumori, l’Etna sotto accusa
Le persone che vivono in una zona vulcanica hanno un rischio maggiore di ammalarsi di cancro alla tiroide. Questo il dato emerso da uno studio condotto dai ricercatori della divisione di Endocrinologia dell’Ospedale Garibaldi di Catania e pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, una delle più importanti riviste internazionali di oncologia.
I ricercatori catanesi, esaminando il registro tumori della Sicilia dal 2002 al 2004, hanno riscontrato nella provincia di Catania un’incidenza di tumori alla tiroide pari al doppio rispetto al resto della Sicilia: i casi sono stati di 32 donne e 6 uomini ogni 100.000 abitanti contro una media di 14 e 3 rispettivamente nel resto dell’Isola.
Ricerche condotte in passato avevano già dimostrato che le aree vulcaniche, come ad esempio le Hawaii, sono accomunate da un alto numero di casi di tumore alla tiroide. Quale può essere quindi il rischio associato all’area vulcanica? “Sicuramente le emissioni di gas del vulcano, ma non completamente in quanto abbiamo visto che l’incidenza dei tumori alla tiroide è alta anche nei comuni lontani dal vulcano” afferma Gabriella Pellegriti, autore leader della ricerca e medico presso la divisione di Endocrinologia dell’Ospedale Garibaldi di Catania. Gli studiosi hanno quindi cercato di individuare il possibile cancerogeno. Da qui gli accertamenti su alcune acque potabili, in quanto unico elemento comune della provincia catanese. Le analisi effettuate in collaborazione con l’Arpa (agenzia che tutela l’ambiente) hanno accertato la presenza di alcuni metalli pesanti quali boro, ferro, manganese, vanadio e radon 222 in concentrazioni superiori alla cosiddetta mac (concentrazione massima consentita). “Nell’acqua abbiamo trovato dei metalli potenzialmente pericolosi ma non possiamo ancora affermare che esiste una correlazione causa-effetto tra queste sostanze e l’insorgenza del tumore. Ancora ulteriori studi sono necessari” afferma la Pellegriti.
Lo studio ha rivelato anche un altro dato molto importante: l’aumento dell’incidenza dei tumori alla tiroide è associata ad un particolare tipo di cancro chiamato “papillifero”. L’insorgenza di questo tumore è correlata alla mutazione di un gene chiamato braf. Quest’alterazione è molto più frequente (quasi il doppio) nei tumori tiroidei a Catania, rispetto ad altre province della Sicilia. Il dato suggerisce che nell’area vulcanica potrebbe esistere un carcinogeno ambientale mutageno per le cellule tiroidee. “Ancora la fonte del carcinogeno non è certa– afferma Franceso Frasca, ricercatore presso il dipartimento di Medicina Interna e Specialistica dell’Università di Catania- infatti stiamo cercando di verificare se alcune sostanze ambientali vengono assorbite dall’organismo in misura maggiore nei residenti delle aree vulcaniche”.
Identificare i fattori di rischio è importante per poter capire meglio le cause che determinano l’aumento dell’insorgenza del tumore alla tiroide. La ricerca iniziata a Catania ha suscitato grande interesse da parte della comunità scientifica in aree in cui sono presenti vulcani attivi.
Fonti: Science Daily e National Center for Biotechnology Information (NCBI)