Ragusa, la travagliata apertura del nuovo ospedale Ispezione della Finanza, si indaga su due appalti

È una settimana decisamente complicata per l’Asp di Ragusa. La prima doccia fredda, dopo l’annuncio dell’inaugurazione dell’ospedale Giovanni Paolo II fissata per il 26 giugno, è arrivata lunedì, quando la Guardia di finanza si è presentata negli uffici dell’Azienda sanitaria provinciale ed ha acquisito documenti relativi alle attività di collaudo di strutture e attrezzature al servizio del Nuovo ospedale di Ragusa (Nor). I finanzieri hanno visionato atti e documenti, hanno portato via quello che hanno ritenuto opportuno ed hanno effettuato dei sopralluoghi nella nuova struttura. Sotto la lente d’ingrandimento, nello specifico, sarebbero finiti due appalti: quello per il trasferimento dei reparti dall’ospedale Civile al Nor e quello per il servizio di pulizie e, di conseguenza, le procedure di gara seguite per aggiudicare i lavori in vista della imminente apertura. Dall’Asp la direttrice amministrativa Elvira Amata si era limitata a commentare così: «Siamo a disposizione delle autorità inquirenti e abbiamo fornito loro tutto il materiale richiesto, accompagnandole in alcuni sopralluoghi dei nuovi locali».

Ieri, come da calendario illustrato la settimana scorsa, è iniziato il trasferimento dei reparti e delle relative attrezzature, ma che qualcos’altro sarebbe successo era nell’aria. Oggi, infatti, la giornata era cominciata con la notizia del sequestro di due stanze del nuovo ospedale, quelle in cui sarebbero custoditi tutti gli atti tecnico-amministrativi di alcune gare d’appalto del Giovanni Paolo II. In realtà le cose non starebbero esattamente così. La Procura di Ragusa, infatti, ha aperto un’indagine sugli impianti del nuovo ospedale (la cui apertura resta fissata per lunedì prossimo) e ha nominato un paio di consulenti per verificare l’esito positivo dei collaudi. Il procuratore facente funzioni, Marco Rota, ha anche confermato l’iscrizione nel registro degli indagati di quattro tra dirigenti e tecnici preposti al collaudo dei nuovi impianti, ma come semplice atto dovuto, per poter procedere all’acquisizione degli atti di lunedì scorso, che sono stati raccolti in due stanze del nuovo ospedale, sigillati per cautela e messi a disposizione dei due consulenti.

Niente sequestri dunque, e lo ha precisato nel pomeriggio di oggi anche la direzione dell’Asp di Ragusa, che, al termine di un briefing pomeridiano, ha rinnovato la propria massima disponibilità nel collaborare con la magistratura e ha sottolineato che «non c’è stata nessuna apposizione dei sigilli nel nuovo presidio, ma soltanto la concessione in uso dedicato di una stanza dove la stessa Guardia di Finanza ha depositato il materiale che ha ricevuto dall’Asp per le indagini».

«Le attività di trasferimento – ha reso noto il manager Maurizio Aricò – sono state avviate con linee guida e protocolli procedurali volti alla salvaguardia delle attività assistenziali, demandando la gestione delle eventuali urgenze alle pari specialità presenti nelle altre strutture aziendali, ossia i presidi ospedalieri di Modica e Vittoria; in merito alle specialità non presenti in altre strutture aziendali, sono state allertate l’Asp di Siracusa e diverse Aziende ospedaliere del territorio di Catania». 

Al fine di semplificare al massimo questa delicata fase, i direttori delle varie unità operative interessate hanno, con apposita programmazione, provveduto a completare il percorso assistenziale dei pazienti presenti in reparto, che hanno così potuto essere dimessi. «Ad oggi – continua il direttore generale parlando del trasferimento – si registra solo un lieve slittamento rispetto a quanto originariamente programmato, ma vogliamo rassicurare la collettività sul funzionamento complessivo del sistema di assistenza ospedaliera nell’intero territorio del libero consorzio comunale di Ragusa: in particolare, tutti i pazienti che hanno sviluppato problemi gravi o urgenti, sono stati regolarmente assistiti nelle strutture aziendali».


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