Dopo la controversia legale che ha visto contrapposte la cooperativa Luoghi comuni e la diocesi di Acireale, i 15 richiedenti asilo sono stati trasferiti in due appartamenti di via Garibaldi. Ma il quartiere ha reagito con qualche protesta. Il sindaco: «In sei anni mai un problema con loro, nessuno alimenti nervosismo»
Aci Sant’Antonio, trasferiti migranti dello Sprar Al loro arrivo tensioni tra residenti via Garibaldi
Tra la mattina e il pomeriggio di ieri i 15 richiedenti asilo dello Sprar di Aci Sant’Antonio hanno lasciato, in gruppi, la Casa dei giovani di piazza Baden Powell. La struttura è stata abbandonata per via della controversia che ha visto contrapposte la cooperativa Luoghi comuni, che gestisce il progetto, e la diocesi di Acireale che – fino al 2016 – ha contribuito concedendo l’edificio in comodato gratuito. Una situazione che ha rischiato di far perdere il progetto al Comune, che lo aveva ottenuto dal ministero dell’Interno anche per il triennio 2017-2019, con un finanziamento da circa 300mila euro l’anno.
In serata, in via Garibaldi – zona della città in cui Luoghi comuni ha individuato i due appartamenti dove proseguiranno le attività dedicate ai migranti, e in cui gli stessi alloggeranno – si sono verificate tensioni tra i residenti che, preoccupati per l’arrivo dei nuovi vicini di casa, hanno chiesto un incontro al sindaco Santo Caruso. Sul posto, per tranquillizzare gli animi, è intervenuto una pattuglia dei carabinieri. Gli stessi dipendenti della cooperativa, che vivono una situazione occupazionale molto difficile, avrebbero contribuito a rasserenare il clima.
«Quella dello Sprar – spiega il primo cittadino a MeridioNews – è un’esperienza che viviamo nel nostro territorio da oltre sei anni, e non è mai accaduto nulla di spiacevole. Il nostro non è un centro di prima accoglienza: è una struttura che accoglie ragazzi già inseriti, che lavorano, che nella maggior parte dei casi hanno come orizzonte quello di andare all’estero. Tranquillizzerò gli abitanti del quartiere – assicura Caruso – spero non ci sia qualcuno che sta fomentando tensioni ad arte». La frecciata del primo cittadino è riferita ad alcuni post apparsi sui social negli ultimi giorni, in cui l’amministrazione viene definita boldriniana per la presenza dello Sprar in città.