Da mesi la scuola del quartiere di don Pino Puglisi lamenta uno stato di abbandono da parte degli enti, con una lettera aperta al sindaco. Adesso arrivano anche pericolosi sfabbricidi, depositati nel piazzale e - secondo quanto lamentato da un docente - non rimossi nonostante le segnalazioni
Brancaccio, eternit davanti al liceo Danilo Dolci La denuncia di un professore: «Così ci uccidono»
A marzo la lettera aperta al sindaco contro la chiusura di un intero piano dopo un’ispezione dell’Asp e intitolata «Caro Orlando, chi ci vuole morti?». Ora la scoperta di mucchi di eternit abbandonati nel piazzale davanti all’ingresso della scuola. A denunciare l’accaduto, che pone, ancora una volta, il liceo “Danilo Dolci” di Brancaccio al centro di una serie di inefficienze, è il professore Roberto Alessi, in un post pubblicato su Facebook.
«Da più di un mese, nel piazzale antistante l’ingresso della scuola, campeggiano mucchi di eternit (lasciati lì da chissà chi), materiale notoriamente assai pericoloso per la salute. È stato richiesto subito l’intervento della Rap, l’azienda partecipata del Comune di Palermo per l’igiene ambientale, ma i mucchi sono sempre lì», afferma l’insegnante, che ricorda le difficoltà attraversate dal plesso scolastico e descritte in una lettera aperta al sindaco della città metropolitana. Esito che parrebbe oltretutto inficiato da una serie di inerzie, a quanto fa intendere Alessi, che ora preferisce soffermarsi sulla necessità di rimuovere al più presto questi rifiuti speciali abbandonati, non senza qualche stoccata: «Mi sorge il dubbio che qualcuno mi abbia preso alla lettera e che, all’uccisione della nostra vitalissima scuola per mano degli enti preposti e della loro mala amministrazione, abbia voluto aggiungere l’eliminazione fisica di chi ci lavora e di chi la frequenta».
«Mi rendo conto che stiamo a Brancaccio – prosegue il professore – e che siamo lontani dall’itinerario Unesco (anche se mi risulta che il sindaco Orlando abbia chiesto che sia aggiunto ai siti arabi-normanni anche il Castello di Maredolce, che sta proprio a uno sputo dal Dolci), ma che si aspetta ad intervenire? Mi devo incatenare all’eternit e convocare la stampa, tre giorni prima delle elezioni? Non mi pare il caso».