Una vita a fissare su pellicola volti e fatti di tutto il mondo e adesso arriva a Librino, Catania. Reza Deghati, fotografo del National Geographic, insieme ad Antonio Presti, ideatore della Porta della Bellezza, realizzerà un grande museo a cielo aperto, coinvolgendo i bambini del quartiere. Lo abbiamo incontrato alla casa darte Stesicorea con alcuni ragazzi universitari che prenderanno parte al progetto- Reza, il rivoluzionario con la reflex
Uno scatto dinformazione per Librino
«Ho passato 30 anni della mia vita a documentare e osservare i cambiamenti del mondo. Sono stato in più di cento paesi e sono arrivato alla convinzione che l’arma del XXI secolo è l’informazione, la comunicazione. Un’arma più forte di tutte quelle usate fino ad oggi, ed è proprio quella che vogliamo usare a Librino in questo progetto pilota che, sono convinto, diventerà un grande progetto internazionale».
Con queste parole il fotografo di fama internazionale Reza Deghati si è presentato e ha presentato il grande progetto fotografico su Librino “Terz’occhio Meridiani di Luce”, ai giovani studenti universitari che avranno un ruolo attivo per lo sviluppo del museo delle immagini, iscritti alle facoltà di Lingue e Letterature Straniere e Lettere e Filosofia di Catania, partner del progetto. L’incontro si è svolto ieri nella casa d’arte Stesicorea di Antonio Presti, mecenate e ideatore de La porta della Bellezza di Librino.
Seduti tutti attorno ad un tavolo con Francesco Ruggeri, fotografo e professore a contratto presso le facoltà di Lettere e Lingue, Antonio Presti, Deghati e il suo assistente Manfredi si parla del ruolo attivo e importante che i ragazzi avranno, perché saranno vicini e faranno da tutor ai bambini che cercheranno di fotografare attimi della loro vita, della loro quotidianità. Reza spiega che le sue immagini hanno una valenza sociale, devo informare perché «l’informazione è forza, è potere, è un’arma che bisogna comprendere e sviluppare quanto più è possibile per migliorare il mondo in cui viviamo». Ed è proprio ciò che si ha intenzione di fare a Librino con l’associazione Fiumara d’arte di Antonio Presti che, afferma Reza Deghati «tutto ciò che ha fatto e farà nel rapporto tra arte e società, nell’uso dell’immagine e dell’arte in generale per risolvere problemi sociali concreti, è davvero molto importante».
L’obiettivo è quello di creare un grande museo fotografico a cielo aperto che racconterà le vite e le storie degli abitanti di Librino, oltre 30.000 persone, fotografate da settanta fotografi siciliani e da 100 bambini del quartiere, la cui parte artistica sarà curata proprio dal fotografo del National Geographic Deghati. Gira il mondo, è sempre molto impegnato, ma quando l’ha chiamato Antonio Presti non ha potuto dire di no. Il motivo è ovvio per Reza Deghati: «Com’è possibile dire di no a un uomo che ha dedicato la sua vita all’arte nonostante le infinite difficoltà e problemi? Tutto ciò che ha fatto ha lo scopo di fare riflettere le persone».
Ma qual è la sua idea per Librino, quali i suoi progetti?
«Delle statistiche hanno catturato la mia attenzione, dicevano che nel mondo ci sono meno scuole rispetto al numero delle persone che dovrebbero essere istruite. Questo significa che in futuro molta gente non avrà mai avuto un’educazione come quella che noi oggi conosciamo, con la scuola. Da allora ho iniziato a pensare a un metodo alternativo per educare ed informare le persone. Nel XXI secolo le immagini si sono diffuse tantissimo, siamo tutti “professori dell’immagine”, ed è proprio questo che io considero il nuovo strumento per l’informazione. Ho quindi fondato una nuova teoria: l’educazione visuale informale. Attraverso più progetti mondiali come quello in Afganistan con Aina, voglio far risaltare l’immagine come metodo di formazione e Librino, in questo, ci darà una risposta. Utilizzeremo la fotografia per creare una relazione tra i librinesi e i catanesi che oggi non c’è per una conoscenza reciproca. Inoltre, questi ragazzi, quando saranno di fronte alla loro opera che girerà il mondo si sentiranno fieri, responsabili e stimolati a migliorare tutto ciò che gli gira intorno. Avremo un grande database di fotografie che creerà un collegamento tra una piccola periferia e il resto del mondo e con una grande esposizione delle foto nella piazza dell’elefante di Librino. Questo sarà il risultato a breve termine, diciamo in un anno, ma c’è un obiettivo finale che è molto più grande: formare all’immagine».
La presentazione ufficiale del progetto Terz’occhio Meridiani di Luce si svolgerà oggi pomeriggio alle ore18 al Coro di Notte dei Benedettini, e mercoledì 24 alle ore 11.00 nella sede del consiglio di quartiere della IX Muncipalità, stradale San Giorgio 27, Librino.
(Foto di Leandro Perrotta)