Una cordata di imprenditori ha scommesso su un prodotto italiano che aveva cessato la produzione nel 1997, esattamente 20 anni fa, con l’uscita di scena di tutti i marchi della gamma. L'azienda punta su una minicar dedicata a giovani ma anche ai professionisti. Tra le sue creazioni più iconiche la Lambretta e la Mini
Lo storico marchio auto Innocenti riparte da Palermo L’ad: «Il lancio a ottobre, non escludiamo assunzioni»
Innocenti, storico marchio italiano dell’auto, fondato settanta anni fa a Milano dall’imprenditore toscano Ferdinando Innocenti, torna sul mercato e sceglie Palermo come polo di rilancio del progetto. Tra le sue creazioni più iconiche, la Lambretta e la Mini. Tutto parte da un’idea imprenditoriale di Industrie Riunite SpA, Euro Mobile International B.V., Finambiente Group SpA e Famiglia Perrotta.
Gli imprenditori hanno deciso di scommettere su un prodotto italiano che aveva cessato la produzione nel 1997, esattamente 20 anni fa, con l’uscita di scena di tutti i marchi della gamma. «Con un gruppo di azionisti, sia industriali che finanziari – spiega Giuseppe De Giovanni, amministratore delegato di Innocenti Italia – abbiamo rimesso su il marchio e abbiamo scelto di ripartire dall’Italia, sebbene il progetto sia di respiro internazionale, e anche da Palermo perché è un posto bellissimo dove fare nascere un marchio, una zona del Paese di grande tradizione manifatturiera che può dare molto di più sotto il profilo industriale. Abbiamo pensato che la storia di un made in italy potesse rinascere dalla Sicilia». Tra gli azionisti c’è anche una famiglia di Siracusa.
La zona industriale individuata dall’azienda per l’allestimento delle auto si trova appena fuori Palermo. «Non è uno stabilimento molto grande – aggiunge l’ad – perché il veicolo è un quadriciclo, ovvero un’automobile da città». Per quanto riguarda la possibilità di creare occupazione e quindi di potere assumere personale palermitano per la realizzazione di questi veicoli, De Giovanni non si sbilancia anche se lascia uno spiraglio aperto a questa possibilità: «È una cosa che stiamo ragionando in questi giorni, l’azienda avrà un polo a Palermo non soltanto per quanto riguarda l’allestimento delle auto ma anche per l’assistenza tecnica, però questo avverrà anche in altri punti in Italia. In questo momento stiamo stilando il piano industriale per cercare di capire in che misura c’è la necessità di reperire personale specializzato ma non posso in questo momento dire altro al riguardo. Anche se non lo escludo».
Innocenti Italia è nata da poco. «La costituzione della società è avvenuta la settimana scorsa – spiega De Giovanni – Siamo stati al motorshow di Napoli per iniziare a frequentare l’ambiente». Il lancio è previsto in autunno di quest’anno «con un’inaugurazione a Palermo, nostra sede legale, ma ne faremo altre – sottolinea l’ad – Il programma commerciale prevede attività anche a Roma e Milano e poi nel tempo speriamo anche di guardare all’estero, all’Europa».
Innocenti non è soltanto un brand automobilistico ma rappresenta un pezzo di storia italiana del Novecento. Era il 1947 quando a Milano veniva fondata una tra le più importanti realtà industriali italiane nel settore della meccanica. Da quegli stabilimenti uscirono in produzione i primi modelli di automobili e di motocicli, tra cui la Lambretta, diretta competitor della Vespa, e icona dell’Italian lifestyle. Fu a metà degli anni Sessanta, con l’arrivo dalla Gran Bretagna della Mini Minor e delle relative licenze, che Innocenti conobbe il suo boom.
L’auto sulla quale punta l’azienda anche stavolta è una minicar che però può essere anche di quattro posti, «per parcheggiare bene, evitare la congestione del traffico. La Innocenti nel passato ha realizzato anche auto sportive. Noi ci stiamo indirizzando a veicoli di piccola taglia». Il target individuato è molto ampio, va dai 14 ai 70 anni. «È un’auto che si presta bene non soltanto per i giovani – conclude – ma anche per i professionisti. Soprattutto per città congestionate dal traffico. Si tratta di un veicolo a bassa cilindrata, che varia in base all’allestimento».