Forza Italia e M5s sono le uniche compagine con i simboli. Il Pd è il grande assente con frammentazioni e scontri tra correnti. Le sfide più avvincenti a Misterbianco e Paternò, con la corsa dei sindaci uscenti Di Guardo e Mangano. Con la nuova legge elettorale ballottaggio scongiurato se si raggiunge il 40 per cento
Amministrative 2017, gli scenari nei 20 Comuni al voto Partiti ai minimi termini, ricandidature e alcune novità
Un bacino elettorale di quasi 250mila persone, 20 Comuni al voto per scegliere le loro guide, 125 liste presentate e migliaia di aspiranti consiglieri comunali. Sono i numeri che fotografano lo scenario delle prossime elezioni amministrative in provincia di Catania, fissate per l’11 giugno con eventuali ballottaggi due settimane dopo. Per vincere al primo turno nei grossi centri basterà, per la prima volta, superare il 40 per cento dei voti espressi. Tra le sfide più entusiasmanti spiccano quelle di Misterbianco e Paternò. In entrambi i casi c’è la ricandidatura dei primi cittadini uscenti. Da un lato Mauro Mangano e dall’altro Nino Di Guardo. Il primo dovrà vedersela con quattro sfidanti, compreso il quasi 90enne Nino Lombardo, ma i numeri che suscitano subito una certa curiosità sono quelli legati al consiglio comunale, con un vero e proprio esercito composto da 400 aspiranti consiglieri.
A Misterbianco la situazione è simile con 474 candidature e tre alternative al nome del 74enne Di Guardo, già sindaco negli anni ’80 e ’90 con un passato da deputato regionale del Partito democratico. In entrambe le città spicca, come in generale in tutto il territorio etneo, l’assenza delle liste collegate ai simboli di partito. A eccezione del Movimento 5 Stelle e Forza Italia si nota spesso l’assenza del Partito democratico che, per esempio, a Paternò si è tirato fuori dalla competizione in maniera diretta frammentandosi con le liste civiche addirittura su tre candidati. Il logo della compagine di centrosinistra è presente soltanto ad Aci Catena e Scordia.
Dalle pendici dell’Etna alla zona calatina con il voto a Palagonia. Anche qui ci sarà una corsa al secondo mandato ed è quella che vede come protagonista Valerio Marletta. Vincitore, nel 2012, al ballottaggio contro Francesco Di Stefano. In queste amministrative, grazie alla nuova legge elettorale, si potrà evitare il secondo turno se uno dei candidati riuscirà a raggiungere il 40 per cento dei consensi. Oltre a Marletta sono cinque i papabili sindaci. Tra loro c’è il nome di Gaetano Benincasa, ex assessore nell’esperienza amministrativa di Fausto Fagone, forte dell’appoggio del gruppo politico che ha nel capogruppo all’Ars di Forza Italia Marco Falcone il suo punto di riferimento. A completare la rosa dei contendenti ci saranno Salvo Astuti, Alessandro Gueli, Salvatore Salerno e Salvatore Tutino. Tra i nomi noti della politica etnea c’è anche quello di Giovanni Burtone, parlamentare del Partito democratico che ha deciso di correre nella sua Militello Val di Catania senza però uno lista con il logo dem. Si annuncia un probabile secondo turno a Scordia con otto pretendenti a sindaco, dopo la sfiducia a luglio 2016 a Franco Tambone del Pd, e oltre 200 aspiranti consiglieri per 16 posti nel senato cittadino.
Interessanti anche le competizioni elettorali a Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo, Calatabiano, Santa Maria di Licodia, Nicolosi e Aci Catena. Nel Comune porta dell’Etna c’è la candidatura di Maria Mazzaglia, presidente del Parco dell’Etna. I suoi contendenti sono Antonio Rizzo e Angelo Pulvirenti. Quest’ultimo già sconfitto nel 2012 ma eletto al consiglio comunale. Incerta la partita ad Aci Catena, dove il Comune è stato traghettato alle elezioni dal commissario, ed ex procuratore capo di Catania, Vincenzo D’Agata, dopo lo scandalo dell’inchiesta che ha portato in manette l’ex sindaco Ascenzio Maesano. A pesare sull’immagine del palazzo di città ci sono anche la vicenda Gettonopoli e il pericolo dissesto finanziario. Per il dopo Maesano bisogna segnare i nomi di Nello Oliveri, Francesco Petralia, Bartolomeo Tagliavia e Basilio Orfilia.
Sfida a due a Sant’Agata li Battiati per la successione del sindaco autonomista uscente Carmelo Galati. Da un lato c’è Otello Floresta e dall’altro Marco Rubino. Il nome di quest’ultimo ha fatto discutere nelle scorse settimane per la convergenza di molti big della politica locale sulla sua candidatura. A un evento elettorale si sono infatti ritrovati in prima fila l’europarlamentare di Forza Italia Salvo Pogliese, la deputata del Pd Concetta Raia e quella della fazione ex Articolo 4 Valeria Sudano. Con loro pure l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo e il parlamentare all’Ars Alfio Papale.