L'azienda ospedaliera non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione a proposito dell'esposto presentato dall'avvocato Carmelo Sardella del Codacons. Secondo l'associazione dei consumatori, ci sarebbero sospetti a proposito dell'aggravamento dello stato di salute di una paziente
Caso stent scaduti al Cannizzaro, nuova denuncia Codacons: «Grave anomalia nella cartella clinica»
Un altro presunto caso di malasanità legato agli stent scaduti applicati nel reparto di Emodinamica e cardiologia dell’Ospedale Cannizzaro di Catania. Lo ha denunciato il Codacons, attraverso l’avvocato Carmelo Sardella (dirigente dell’uffic
Dalla documentazione rilasciata dal Cannizzaro, la cartella clinica e il registro di sala operatoria relativo all’intervento eseguito in reparto con impianto di stent, «si evidenzia la grave anomalia dell’assenza di alcun riferimento allo stent inserito nel corso dell’angioplastica coronarica». Per l’avvocato Carmelo Sardella, alla luce delle presunte suddette anomalie, «potrebbero nascondersi gravi responsabilità che possono aver cagionato direttamente l’aggravamento dello stato di salute della paziente e il successivo decesso».
Il Codacons chiede alla procura di Catania di svolgere approfondite indagini per accertare la verità. «La cartella clinica – spiega Carmelo Sardella in un comunicato diramato dal Codacons – redatta da un medico di un ospedale pubblico, è caratterizzata dalla funzione della documentazione di attività compiute (o non compiute) dal pubblico ufficiale che ne assume la paternità. Ne deriva che le modifiche, le aggiunte, le alterazioni e le cancellazioni integrano falsità in atto pubblico, punibili in quanto tali». Non solo. «La cartella clinica, va, quindi,annoverata nella categoria degli atti pubblici e la legge attribuirebbe al direttore dell’Unità operativa la responsabilità della sua regolare compilazione, dei registri nosologici e della loro conservazione», prosegue Sardella.
Dal Cannizzaro si specifica che l’azienda non vuole entrare nel merito della questione visto che il caso è stato affidato alla magistratura. E sempre sul caso degli stent scaduti che sarebbero stati acquistati e utilizzati – tra il 2011 e il 2012 – al nosocomio etneo, su cui c’è stata una specifica attività investigativa negli anni precedenti, la sostituta procuratrice Agata Santonocito ha chiesto al giudice per l’udienza preliminare Fabio Di Giacomo Barbagallo il rinvio a giudizio per Alfredo Galassi, ex responsabile dell’unità di Emodinamica e dei due cardiologi Salvatore Adriano Azzarelli e Michele Giacoppo. La pubblica accusa ha invece chiesto l’assoluzione per Alessandro Pilo e Salvatore Costanzo, i due fornitori degli stent. La prossima udienza è fissata per il 14 giugno.