Il Lady Hairon sarebbe stato la sede dove consumare rapporti sessuali. A gestire gli incontri Mauro Abbadessa, che, stando alle denunce, avrebbe anche picchiato le ragazze. È stato arrestato insieme a Daniele Galano che sarebbe intervenuto quando le donne dovevano incontrare i clienti fuori dal locale
Capo d’Olando, droga e prostituzione nel night club Il capo: «Devi scopare perché dobbiamo fare soldi»
Una denuncia fatta ai carabinieri il 16 giugno del 2013 da una delle ragazze che lavoravano nel night club Lady Hairon di Capo d’Orlando, fa scattare le indagini che hanno portato ieri all’arresto di due persone: Mauro Abbadessa, 34 anni, e Daniele Galano, 37 anni. I due, secondo la procura, gestivano di fatto un vero e proprio locale notturno dove venivano consumati rapporti sessuali a pagamento tra le ragazze, reclutate dagli indagati, e i clienti.
Come si legge nelle 62 pagine dell’ordinanza firmata dal gip Ugo Domenico Molina, «lo scenario emergente dalle denunce, dalle intercettazioni telefoniche, dagli sms e dalle testimonianze dirette delle ragazze che hanno operato all’interno del night club è raccapricciante». A capo di tutto ci sarebbe Mauro Abbadessa. Il lavoro delle ragazze all’interno del locale per soli adulti consisteva nell’intrattenere i clienti e far loro compagnia durante la consumazione di alcolici, ma secondo la denuncia e gli accertamenti dei militari dell’Arma, Abbadessa le avrebbe costrette anche ad avere rapporti sessuali a pagamento con gli avventori del locale. E per farlo non avrebbe esitato a insultare, minacciare, umiliare e avere atteggiamenti di prevaricazione di vario genere come raccontato dalla ragazza. «Minacciava di non pagarmi ogni settimana», ha denunciato una delle straniere assoldate per lavorare nel night. La ragazza ha anche sottolineato come «tutte le volte che io non sono stata d’accordo a prostituirmi, Mauro mi ha minacciata e ingiuriata con frasi del tipo “rumena di merda… tu qui sei ospite, tu devi scopare perché dobbiamo fare soldi, sei a casa mia e fai quello che ti dico io”».
Le violenze non sarebbero state solo verbali. «Mi spingeva letteralmente verso a zona dei privé e quando mi sono rifiutata, mi ha preso per la gola. Lo stesso trattamento è stato riservato anche a una mia amica e collega di lavoro (…) che è stata presa a schiaffi e pugni persino davanti ad alcuni clienti». I carabinieri sono riusciti a stabilire quanto percepissero le ragazze. Quaranta euro al giorno per quattro giorni di lavoro a settimana e da questa cifra dovevano detrarre cinque euro ciascuna per l’affitto di una casa che veniva messa a disposizione da chi gli dava da lavorare. Per ogni consumazione dei clienti, che pagavano dieci euro, a loro ne sarebbero andati due. In questi casi veniva consegnato alle ragazze un braccialetto che indicava la consumazione fatta dal cliente. Sempre un braccialetto, ma di colore diverso, sarebbe stato consegnato alle ragazze in caso di prestazione sessuale. Un rapporto sessuale completo sarebbe stato pagato tra cento e 150 euro. Di questa somma la metà sarebbe dovuta andare alle ragazze, ma in realtà, stando alle testimonianze raccolte, Abbadessa le avrebbe pagate «solo 25 euro». Sempre quello che è ritenuto il promotore, «ad alcuni clienti avrebbe consentito di avere rapporti sessuali anche per 50 euro».
Non solo sesso a pagamento dentro al night. Chi voleva avrebbe potuto anche disporre di cocaina. In questo caso 80 euro sarebbe stato il prezzo della droga e 100 euro quello per disporre del privè. I rapporti, come emerso dalle indagini dei carabinieri, avvenivano anche al di fuori del locale e a prezzi maggiori. In questo caso Abbadessa si sarebbe servito di Daniele Galano per prendere le ragazze e portarle dai clienti. «Devi andare subito al bingo… la devi andare a pendere subito». I prezzi per i rapporti fuori dal locale andavano da 125 fino ai 300 euro.