Ha 15 anni e frequenta il primo anno di un istituto superiore. Ha avuto il coraggio di denunciare, prima a un insegnante e poi alla polizia, quanto subito da alcuni compagni di scuola davanti alla fermata dell'autobus. I responsabili, individuati grazie ai docenti, hanno confessato, dicendo che era solo uno scherzo
Ragusa, ragazzino vittima del bullismo dei compagni Picchiato e costretto a spogliarsi, denunciati autori
Ha avuto il coraggio, nonostante una situazione di forte disagio, di denunciare le violenze subite, prima a un insegnante e dopo anche alla squadra mobile. Giorgio, nome di fantasia, ha 15 anni, frequenta il primo anno di un istituto superiore in provincia di Ragusa e sarebbe rimasto vittima del bullismo di un gruppo di compagni di scuola. Messo al centro di un gruppetto, invitato a ballare alla fermata dell’autobus, poi costretto con la forza a spogliarsi, ad abbassarsi i pantoloni e le mutande, nonostante i suoi tentativi di dire no. Convinto con percosse e strattoni, davanti a una ragazzina adolescente.
La gravità dei fatti raccontati ha spinto gli agenti della squadra mobile e dell’ufficio minori a intervenire e ad ascoltare il ragazzo alla presenza di personale specializzato. Ha cominciato a raccontare di essere spesso preso di mira dagli scherzi, anche pesanti, di alcuni coetanei e questo lo faceva stare male ma lo avrebbe accettato per rimanere nel gruppo. Fino all’episodio culmine: davanti alla scuola, nello spiazzo antistante dove i ragazzi aspettano gli autobus, sarebbe stato accerchiato da cinque, sei giovanissimi. Uno di loro avrebbe attaccato una cassa al cellulare per mettersi a ballare. Dopo pochi minuti, però, si sarebbe passati ad azioni ben più gravi.
In particolare sarebbero stati due i ragazzi a strattonarlo e picchiarlo per costringerlo a spogliarsi. Qualcuno ha anche ripreso la scena con gli smatphone e il video, che però si limita a mostrare la parte in cui la vittima balla, è stato postato in diretta su Instagram, rimanendo quindi sul social solo per 24 ore. Il ragazzino ha raccontato tutto agli investigatori, ma ha ricordato solo alcuni nomi, e nessun cognome, dei compagni di scuola che lo avevano accerchiato. Tuttavia, grazie alla collaborazione dei docenti, tutti i responsabili sono stati individuati.
Interrogati a uno a uno, hanno prima negato, poi si sarebbero accusati vicendevolmente, fino a confessare scoppiando in lacrime. Avrebbero chiesto scusa, spiegando di essere pentiti e di non aver voluto fare del male al compagno. «Volevamo solo scherzare», avrebbero riferito. Gli autori sono stati denunciati alla Procura dei minori per violenza privata. «Gli uffici della squadra mobile – sottolineano dalla polizia di Ragusa – sono pronti ad accogliere le vittime del bullismo in qualsiasi momento, è fondamentale un confronto tra vittima ed investigatori così da permettere una risoluzione del problema».