L'anziano, in preda ad una crisi respiratoria, si è rivolto al pronto soccorso. Trasferito in Pneumologia per accertamenti, i sanitari hanno disposto le dimissioni. Ma appena uscito dall'ospedale, si è accasciato a terra. Vani i tentativi di rianimazione, l'uomo è morto dopo pochi minuti
Trapani, muore 81enne dopo dimissioni da ospedale Indagati 9 medici e infermieri per omicidio colposo
Si è accasciato al suolo, di fronte all’ingresso del pronto soccorso del Sant’Antonio Abate di Trapani, da dove era stato dimesso pochi minuti prima. Il malore improvviso, poi il tentativo dei medici di strapparlo alla morte. Purtroppo però per Vincenzo Milone Masetta di 81 anni non c’è stato nulla da fare. L’uomo è morto dopo 45 minuti. I familiari hanno denunciato medici ed infermieri. Adesso in nove sono indagati per un presunto caso di malasanità. La vicenda risale allo scorso 11 marzo.
L’anziano si era presentato presso l’area di emergenza dell’ospedale trapanese per problemi respiratori. Dopo essere stato visitato e trasferito nel reparto di pneumologia per insufficienza respiratoria, è stato rimandato al pronto soccorso per le dimissioni. Qualcosa però non è andata nel verso giusto. Secondo quanto raccontato dall’avvocato della famiglia, l’anziano infatti, mentre si trovava all’ingresso per attendere i suoi familiari è stramazzato al suolo. È immediatamente scattato il codice rosso. Ma i 45 minuti di tentativi dei medici per rianimarlo sono risultati vani.
La Procura di Trapani ha aperto un’inchiesta. Nove gli avvisi di garanzia emessi nei confronti di nei confronti del dirigente medico specialista in pneumologia Giuseppe Peralta, del dirigente medico del pronto soccorso Maria Grazia Miccichè, dell’anestesista Hadi Mohammed Gourabdjjr Asgharnia e degli infermieri Maurizio Caputo, Sergio Perrone, Giuseppa Mezzapelle, Mariano Pizzitola, Renato Sciortino e Vitaliana Anastasi. Il sostituto procuratore Antonio Sgarella che coordina le indagini, ha disposto l’autopsia sul corpo dell’anziano che verrà effettuata domani.
L’Azienda sanitaria ricostruisce così la vicenda: al triage del pronto soccorso sarebbe stato assegnato all’uomo «un codice giallo per dispnea (respirazione difficoltosa ndr). È entrato quasi subito in sala visita – continua la nota – ed effettuata la visita, l’elettrocardiogramma, l’emogasanalisi e l’incannulazione di una vena, alle ore 14.28 è stata compilata l’anamnesi e richiesti gli esami ematochimici, la radiografia del torace e la visita cardiologica. Tutti gli esami e le consulenze sono risultati negativi». L’anziano è dunque stato dimesso alle 17.03.
Poco più di 20 minuti dopo Milone Masetta è tornato al pronto soccorso. «Alle ore 17.27, sempre per dispnea con codice giallo – afferma l’Asp – e subito rivisitato, con l’elettrocardiogramma, eseguito alle 17.44, sovrapponibile al precedente. Durante la visita al pronto soccorso, il paziente andava incontro ad arresto cardiocircolatorio. Venivano prontamente applicati i protocolli previsti, presente l’anestesista rianimatore, con massaggio cardiaco esterno, supporto respiratorio anche con intubazione oro-tracheale, monitoraggio dell’Ecg con defibrillatore, somministrazione di adrenalina, ma alle ore 18.34 si constatava il decesso».
L’Azienda sanitaria conclude che le cause della morte sarebbero legate «a problemi elettrici cardiaci, complicanze in paziente broncopatico cronico riacutizzato e diabetico». L’autopsia, prevista domani, dovrebbe fornire ulteriori dettagli.