Due settimane dopo il cruento sgombero del Centro Popolare Experia di Catania, il portone rosso torna ad aprirsi. Dopo una festa organizzata dagli ex occupanti nei pressi di via Plebiscito 782, la lastra di ferro saldata dopo il ri-sequestro dei locali è stata trovata divelta e la serratura interna forzata. Step1 propone il video dell'ingresso dei bambini nello stabile ancora sotto sequestro ma reso accessibile
L’Experia festeggia: il CPO è ri-occupato
«Qui siamo e qui restiamo». Lo avevano ribadito tutti gli occupanti del Centro Popolare Occupato Experia fin dalla mattina dello sgombero, all’alba di quattordici giorni fa. Non sono servite le manganellate, i feriti, le lamentele e le polemiche, per fermare la volontà di centinaia di ragazzi, di un quartiere intero e dei suoi bambini. Così, questa notte, sono stati rotti i sigilli posti dalla magistratura per ri-sequestrare il teatro dell’ex Casa del Balilla e gli occupanti sono nuovamente entrati nei locali (per la precisione, nell’ampia stanza che dà sull’ingresso di via Plebiscito) che hanno gestito, ininterrottamente, negli ultimi diciassette anni.
L’ingresso del Centro era coperto da una spessa lastra di metallo che è stata tagliata. Pare che il forte rumore della musica abbia coperto quello per l’apertura del varco. «C’era una festa molto partecipata, ieri sera», racconta Salvo La Porta, maestro di judo presso la palestra popolare. «Ad un certo punto, c’è stato un forte rumore. Ignoti, non abbiamo visto chi sia stato, hanno creato un varco nella copertura di ferro che era stata messa a difesa del portone rosso il giorno dello sgombero».
Ignorati i sigilli, alle porte del Cpo c’è stata un’assemblea con diversi interventi e annunci. Quindi, il portone è stato richiuso senza che nessuno rimanesse dentro. Dunque, nonostante il cancello non sia più sbarrato e il posto di nuovo accessibile, non è nelle intenzioni degli occupanti rimanerci dentro. «E’ tutto distrutto, all’interno. Oggettivamente, non ci si può stare. Non c’è acqua né luce, dato che ogni punto luce luce è stato coperto da una lamiera», dichiara Luigi Marino, uno di coloro i quali seguono la sua storia del Centro Popolare Occupato sin dall’inizio.
Questa mattina, a margine della conferenza stampa indetta per comunicare la rioccupazione del CPO, i primi a rientrare, solo per pochi minuti, sono stati i bambini del quartiere. «A quanto pare», commenta Antonio Scalia, del comitato di gestione dei locali di via Plebiscito 782, «il centro ricomincerà le sue attività prima del previsto e sarà riutilizzato in tempi brevi».
Oltre alla stampa regionale, tra le centinaia di persone presenti, c’era anche Pierpaolo Montalto, segretario provinciale Prc, che, assieme a Valerio Marletta, consigliere provinciale Prc, Luca Cangemi, segretario regionale dello stesso partito, Lillo Fasciana, segretario provinciale FLC-CGIL, e Marco Rapisarda, avvocato, ha presentato nei giorni scorsi un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Catania, «per fare chiarezza sulle responsabilità soggettive di una carica, quella dello sgombero del 30 ottobre, violenta ed indiscriminata. Un’azione simile, peraltro ingiustificata, non può restare impunita».