Legge 107, docenti, studenti e Ata oggi in corteo «Decreti peggiorano criticità, Regione intervenga»

Migliaia di persone oggi, fra insegnanti, personale ATA e studenti delle scuole palermitane, hanno partecipato al corteo organizzato e promosso dall
Assemblea Tutta La Scuola Contro la Legge 107, aderendo allo sciopero nazionale indetto dai sindacati di base. Sono partiti da piazza Verdi per arrivare fino a sotto palazzo D’Orleans, sede della presidenza della Regione.  

Sullo striscione che apre il corteo è possibile leggere «Tutta la scuola contro la legge 107 e i suoi decreti attuativi». Gli otto decreti delegati che oggi passeranno in Parlamento agiscono in piena continuità con la Buona scuola, inasprendo, secondo chi protesta, le criticità che fino ad ora si son fatte emergere. «Sostanzialmente in diversi aspetti
peggiorano le misure previste dalla legge della Buona Scuola»,  dice Giuliana Spera, insegnante di Scienze alle scuole superiori. In particolare, sottolinea l’insegnante, «si prevede un aumento dell’alternanza scuola lavoro che comincerà dal biennio, una sostanziale riduzione dell’inclusività della scuola pubblica, in quanto è previsto un taglio agli insegnanti di sostegno e assistenti igienico-sanitari». 

Secondo chi protesta l’alternanza scuola-lavoro assume sempre più centralità: «Non solo sarà requisito indispensabile per l’accesso agli esami di Stato inoltre verrà introdotta la possibilità di cominciarla anche al secondo anno, in età dell’obbligo scolastico». 
Dopo il secondo anno gli studenti degli istituti professionali saranno chiamati a scegliere se continuare il percorso quinquennale o affrontare un terzo anno professionalizzante, distinto dal percorso comune, «tornando così indietro di 50 anni alle scuole di avviamento professionale e delineando una distinzione tra scuole per ricchi e scuole per poveri».

Un altro problema sono per i manifestanti
le prove invalsi «che irrompono sempre di più nel classificare gli istituti italiani tra quelli di serie A e di serie B». il loro svolgimento sarà un prerequisito fondamentale per l’accesso agli esami sia del primo che del secondo ciclo di studi e i risultati inoltre faranno parte del curriculum degli studenti al termine della scuola secondaria e potranno essere usati dalle università come requisiti per accedere ai corsi a numero chiuso; «Questo provvedimento – dicono ancora –  colpisce direttamente studenti e docenti che in questi anni hanno massicciamente boicottato le prove disertando le aule nei giorni previsti per i test». 

«Per tutti questi motivi 
abbiamo colto l’occasione di questa giornata di sciopero nazionale, per organizzare un corteo cittadino – dice ancora Spera –  in un periodo che non è consueto per le manifestazioni di piazza sulla scuola. Per questo credo che stiamo dando un contributo notevole come città».  «Ogni settore che compone questo corteo – aggiunge –  ha prodotto dei documenti che contengono quello che secondo noi dovrebbe essere la scuola pubblica. Siccome la Sicilia è una regione a statuto speciale ha la possibilità di mediare tra le leggi nazionali e la loro applicazione nelle realtà scolastiche». Per questo si chiede l’abolizione o comunque un controllo maggiore tra le istituzioni scolastiche e i privati nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro. 

«In modo che almeno o ragazzi non siano costretti a fare lavori che non c’entrano nulla con il loro percorso formativo». E soprattutto Spera pone l’accento 
sulla questione del sostegno per garantire ai ragazzi diversamente abili la possibilità di continuare la scuola e quindi l’accesso all’istruzione pubblica»
L’inclusione scolastica, denunciano ancora i manifestanti subisce un forte attacco: viene innalzato da 20 a 22 il limite degli alunni per classe ove sia inserito uno studente con disabilità e la certificazione della disabilità non basterà più a ottenere gli ausili previsti dalla legge 104, verrà inoltre abolita la figura dell’assistente igienico sanitario e sostituita da collaboratori scolastici. Previsti prossimi appuntamenti dove l’assemblea si aggiornerà anche in vista delle prove invalsi di metà maggio: «Continueremo ad organizzare mobilitazioni per il futuro».


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