Il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale si è pronunciato sulle richieste di rinvio a giudizio. A finire alla sbarra saranno sindaci, ex sindaci, consiglieri e funzionari. Nell'inchiesta, che risale a due estati fa, coinvolti anche diverse cooperative. Tra le accuse associazione a delinquere, frode e truffa aggravata
Patti, 29 persone a processo per i servizi sociali Per la procura sodalizio tra politici e imprenditori
Sindaci, ex sindaci, consiglieri e funzionari. C’è un po’ di tutto tra i 29 imputati che saranno processati dal Tribunali di Patti, con l’accusa di associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti, frode e truffa aggravata. A deciderlo è stato il giudice per l’udienza preliminare, che ha disposto il rinvio a giudizio per i protagonisti del sistema che, tra il 2008 e il 2013, avrebbe condizionato l’affidamento dei servizi di socio-assistenza all’interno del distretto sanitario D30.
Alla sbarra ci saranno Mauro Aquino (sindaco di Patti), Concettina Buzzanca, Antonino Caleca, Giorgio Cangemi (ex assessore di Patti), Antonella Cappadona, Michele Cappadona, Oreste Casimo, Giuseppe Catalfamo, Renato Cilona (sindaco di Librizzi), Salvatore Colonna (funzionario del Comune di Patti), Roberto Corrente, Gaetano Di Dio Calderone, Franca Venera Falliano, Giuseppe Giarrizzo, Salvatore Giordano, Nicola Giuttari (ex consigliere comunale di Patti), Tindaro Giuttari, Marcella Gregorio, Francesco Gullo (ex vicesindaco di Patti), Salvatore Impalà (ex assessore di Patti), Antonino Lena (ex assessore di Patti), Paolo Mastronardi (ex assessore di Patti), Nicola Molica (attuale presidente del consiglio di Patti), Stefano Molica (ex assessore di Patti), Luciana Panissidi, Domenico Pontillo, Carmelo Raneri, Maria Tumeo, Giuseppe Venuto (ex sindaco di Patti). Il gup ha stralciato le posizioni di Giuseppe Pizzo e Giuseppe Buzzanca, per difetto di notifica, mentre sono stati prosciolti l’ex consigliere comunale Alessio Papa, per non aver commesso il fatto, e Gregorio Minniti, perché il fatto non sussiste.
L’inchiesta Patti&Affari risale all’estate di due anni fa e ha rappresentato un vero e proprio terremoto giudiziario per il Comune tirrenico. Secondo gli inquirenti, a Patti sarebbe esistito un vero e proprio sodalizio criminale che coinvolgeva, oltre ai politici, anche gli imprenditori che avrebbero beneficiato degli accordi sotto banco. Diverse le cooperative che sono finite al centro delle indagini.