Tra poche settimane partirà la ricerca sul territorio di Terravecchia, da cui nacque il Comune madonita dalle origini islamiche. A dirigere i lavori sarà l'archeologo Filippo Iannì, aiutato dai ragazzi del Servizio civile nazionale del progetto Gocce di Memoria. La campagna inizierà dall’area della chiesa di San Bartolomeo
Caltavuturo, tutto pronto per la campagna di scavi «Per scoprire data del primo insediamento umano»
Tra qualche settimana avrà inizio la campagna di scavi archeologici in contrada Terravecchia, diretta dall’archeologo, incaricato dal comune di Caltavuturo, Filippo Iannì, per scoprire la data della prima occupazione umana dell’area. I lavori saranno diretti sul campo dal ricercatore, sotto il coordinamento di Rosamaria Cucco e di Stefano Vassallo, entrambi della Soprintendenza di Palermo. Iannì sarà anche coadiuvato dai ragazzi del Servizio civile nazionale del progetto Gocce di Memoria. I reperti che saranno rinvenuti con molta probabilità andranno a implementare la sala dedicata a Terravecchia all’interno della sezione archeologica del Museo civico Don Giuseppe Guarnieri.
La struttura museale è situata nei locali del seicentesco convento di
San Francesco e si sviluppa su due livelli. Il primo è dedicato alla sezione archeologica, dove sono raccolte le testimonianze storico-archeologiche del comprensorio comunale, densamente popolato fin dalla Preistoria. Il secondo è dedicato alla sala conferenza e alle sale espositive con annessa pinacoteca. Una sezione del secondo livello è dedicata al Geopark, un’altra sezione è dedicata al Mops (Museo dell’opera dei pupi siciliani). Nella sala delle conferenze attualmente si trova il teatro dell’Opera dei pupi intitolato a Calogero Zucchetto. Iannì ha già condotto in passato una campagna di scavi in cima alla Rocca di Sciara, presso l’Eremo di San Nicola.
La campagna di scavi archeologici inizierà dall’area della chiesa di San Bartolomeo, dove si effettuerà una pulizia per esporre i resti della struttura parzialmente crollata. In seguito si svolgeranno dei saggi di scavo per vedere l’entità dei danni. Successivamente si effettueranno altre ispezioni nella parte esterna della edificio, soprattutto lungo il perimetro del vecchio abitato, per verificare l’esistenza di mura o fortificazioni. «L’obiettivo dello scavo – ha detto Iannì – è quello di datare l’inizio dell’occupazione umana dell’area». «I ragazzi del progetto Gocce di memoria stanno svolgendo un periodo di preparazione con l’archeologo», ha commentato l’assessore ai Beni culturali di Caltavuturo, Gaetana Gennuso.
«Questo è il primo progetto che viene indirizzato nel settore dei beni culturali, sicuramente è una grande opportunità – ha aggiunto l’assessore -. Si tratta di far prendere coscienza del territorio ai ragazzi ed essere loro i protagonisti di questi reperti». Nel campo della cultura bisogna ricordare che recentemente è stato nominato il consiglio di biblioteca, luogo dove si svolgeranno diverse presentazioni di libri e molti altri eventi. «La biblioteca caltavuturese è stata inserita anche nel polo bibliotecario nazionale – ha concluso Gennuso -. Abbiamo avuto diverse donazioni, principalmente testi di medicina».