La tappa di ieri al Prato Verde della Favorita, coi piccoli della comunità che ha subìto i controlli del 17 febbraio. «Una festa che ci ha ridato un po' di speranza» dice Maria Giovanna Granata, dirigente della scuola De Gasperi. Che riporta i loro racconti e parla di «un'incursione in piena notte coi mitra e coi cani»
Campo rom: dopo il blitz ecco il Carnevale Sociale «Finalmente i nostri bambini tornano a sorridere»
Non era prevista nel programma iniziale, ma la tappa di ieri al Prato Verde della Favorita sintetizza perfettamente il senso del Carnevale Sociale. Giunta alla sua nona edizione, la manifestazione porta il clima di festa nelle piazze e nei vicoli dei quartieri periferici della città e allo stesso tempo rivendica partecipazione, riscatto e protagonismo dei territori attraverso il coinvolgimento di chi poi nei posti ci vive ogni giorno. Su proposta della dirigente della scuola De Gasperi, la dottoressa Maria Giovanna Granata, le decine di associazioni e le centinaia di volontari che reggono il Carnevale Sociale hanno deciso di realizzare un’iniziativa coi bambini della comunità rom che nei giorni scorsi sono stati vittime del megablitz che ha portato all’arresto di quattro donne, poi rilasciate.
«È stata una bella festa – dice la preside Granata – finalmente abbiamo visto sorridere i nostri bambini insieme alle mamme e alle ragazze del campo. Un momento di distensione necessario dopo il trauma. I bambini erano tornati a scuola visibilmente spaventati, raccontando di un’incursione in piena notte coi mitra e i cani. Non so quali siano state le ragioni di un’azione del genere, di certo non hanno tenuto conto dell’innocenza che va tutelata». La tappa del Carnevale Sociale, tra canti e balli e addobbi, è riuscita a regalare serenità e gioia ai bambini che solo poche ore prima erano riusciti a riabbracciare le proprie madri. E che di certo non dimenticheranno facilmente quel che è successo.
«Noi abbiamo insegnato la fiducia nelle istituzioni – continua la docente – in parte siamo riusciti a creare questa fiducia e poi tutto il lavoro che abbiamo fatto viene distrutto. Da persone di cui i bambini non si aspettano azioni del genere, che dovrebbero tutelarli. Quante volte siamo andati a vedere i luoghi della legalità, le caserme dei carabinieri, a organizzare dimostrazioni in classe. Ora questa festa ci ha ridato un po’ di speranza, noi siamo fiduciosi che possano dimenticare questo episodio e che riprendano a fidarsi delle istituzioni».
Il Carnevale Sociale anche quest’anno sta riscuotendo una partecipazione colorata e numerosa. Nel pomeriggio di ieri oltre mille persone tra bambini e adulti, in maschera e senza, hanno sfilato dietro numerosi carri allestiti dagli stessi abitanti del quartiere nella tappa al Cep. Oggi l’appuntamento è a Villagrazia di Palermo, lunedì 27 a Borgo Nuovo e all’Olivella, martedì 28 alla Kalsa e all’Albergheria. Come sempre, la tappa conclusiva si terrà allo Zen, sabato 4 marzo. Grazie alla disponibilità dell’Assessorato alla Scuola, l’Amat mette nuovamente a disposizione un servizio navetta per consentire alle associazioni di poter partecipare alle iniziative inserite nel programma.
«L’importanza di iniziative come questa – spiega Mariangela Di Gangi, presidente dell’associazione Zen Insieme – sta nel rendere protagonista quel pezzo di città che sta ai margini e di cui ci si prende sempre troppa poca cura. Non a caso alla spensieratezza del Carnevale uniamo tutte quelle rivendicazioni di coloro che continuano ad avere troppa poca voce. È importante, oggi più che mai, promuovere occasioni di integrazione reale, che passano dall’incontrarsi, conoscersi e capire che insieme si combatte una stessa unica battaglia e che insieme si è più forti».
Il tema di quest’anno è proprio L’Alfabeto dei Diritti, reso in filastrocca in quello che è un omaggio al poeta Gianni Rodari. Dove si legge che: «Questo è l’alfabeto, del nostro Carnevale, e mentre ti diverti avrai tanto da imparare. Perchè se ci tieni a tutti i tuoi diritti, c’è da far baccano, non si può restare zitti».