Failla e Mazzamuto sarebbero stati uccisi perché sospettati di avere fatto sparire col metodo della lupara bianca Luigi Mannino, familiare dei capimafia di San Lorenzo. A indicare il luogo in cui cercare i corpi sarebbe stato il pentito Antonino Pipitone
Carini, si scava per cercare due vittime di mafia I collaboratori di giustizia: «Uccisi da Lo Piccolo»
Sono cominciati, nella zona industriale di Carini, in provincia di Palermo, gli scavi ordinati dalla Procura che cerca, sottoterra, un’auto con i cadaveri di due vittime della mafia: Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto. Sarebbero stati eliminati, su ordine dei boss di San Lorenzo Lorenzo Salvatore Lo Piccolo, arrestato a Giardinello il 5 novembre 2007, dopo una latitanza di 25 anni. Insieme al figlio Sandro. Failla e Mazzamuto sarebbero stati uccisi perché sospettati di avere fatto sparire col metodo della lupara bianca Luigi Mannino, familiare dei capimafia. I corpi dei due non sono mai stati trovati.
I collaboratori di giustizia raccontano che dopo essere stati attirati in un tranello, Failla e Mazzamuto sarebbero stati uccisi e sepolti sottoterra con l’auto con cui erano andati all’appuntamento. A indicare ai pm Anna Maria Picozzi, Roberto Tartaglia e Amelia Luise dove sarebbe l’auto sarebbe stato il collaboratore Antonino Pipitone.
L’aerea dei scavi è molto ampia: si procede col georadar che dovrà indicare l’eventuale presenza dell’auto.