Resta dietro le sbarre Alessio Mantineo, accusato di tentato omicidio. La Procura ha depositato nuovi documenti, tra cui le immagini dei sistemi di videosorveglianza. Una vicina ha testimoniato: «La ragazza mi ha chiesto aiuto tre volte quella sera». La famiglia del ragazzo: «Era lui a tornare con i lividi»
In carcere giovane che avrebbe dato fuoco all’ex Ripreso mentre riempiva una tanica di benzina
Resta in carcere Alessio Mantineo, il giovane che avrebbe provato a uccidere Ylenia Grazia Bonavera bruciandola viva. Dopo aver valutato il racconto del giovane, il gip Eugenio Fiorentino ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Il 25enne – in carcere da domenica sera accusato del tentato omicidio della su ex convivente – si è difeso davanti al magistrato, ribadendo di non essere lui l’uomo che ha gettato il liquido infiammabile sulla 22enne e le ha poi dato fuoco. Ma a incastrarlo ci sarebbero le immagini delle telecamere di un rifornimento di benzina a Contesse, rione vicino a quello di Bordonaro, dove abita la vittima dell’aggressione.
«Quella mattina ero a casa a dormire – ha detto al magistrato -. Voglio bene a Ylenia, non le avrei mai fatto del male». Secondo quanto riferito dal suo legale, Salvatore Silvestro, il 25enne avrebbe poi fornito al giudice la ricostruzione di come ha trascorso sabato notte e la mattina di domenica. L’avvocato ha inoltre negato che su Mantineo ci siano ferite o indizi che possano in alcun modo dimostrare la sua presenza in quella casa. Sulle prove che hanno portato al fermo del ragazzo sempre l’avvocato ha ribadito che «al momento non ci sono immagini di telecamere o indizi che conducano alla presenza sul posto del mio assistito». Oggi però la Procura ha depositato nuovi atti. E tra questi ci sarebbero proprio le immagini estrapolate da alcune telecamere di videosorveglianza. La stessa 22enne aveva fatto installare davanti la porta della sua abitazione una telecamera perché temeva per la sua sicurezza. Ma a incastrare Mantineo sarebbero le immagini nel rifornimento di benzina a Contesse, in cui si vedrebbe il 25enne riempire di benzina una tanica alle 4 del mattino.
In attesa di approfondire i nuovi documenti, restano le testimonianze raccolta dalla squadra mobile, e tra queste quella di una vicina di casa della ragazza, la stessa donna che ha chiamato il 118 la mattina di domenica 8 gennaio per far soccorrere Ylenia. Avrebbe dichiarato che la 22enne le avrebbe chiesto aiuto ben due volte quella notte bussandole alla porta, e poi una terza quando ha subito l’aggressione. La donna avrebbe riferito che Ylenia aveva litigato con il fidanzato e che aveva paura. Stesse dichiarazioni che la giovane avrebbe fatto ai medici del Policlinico e che sarebbero state sentite dai poliziotti che attendevano in una stanza adiacente di poter parlare con lei. Dal letto di ospedale dove si trova ricoverata Ylenia continua però a difendere l’ex, dichiarando la sua innocenza e estraneità ai fatti.
La stessa difesa che arriva dalla famiglia del ragazzo. «Mio fratello è innocente al mille per mille – sostiene la sorella Giovanna – basta vedere le sue amicizie, basta chiedere in giro chi è lui. La loro è sempre stata una relazione burrascosa. Noi non ci siamo intromessi, ma Alessio era succube. Mi auguro che la ragazza guarisca presto, ma mio fratello è innocente. Non lo avrebbe mai fatto. Quando abbiamo saputo che la polizia lo cercava – ricorda – ci siamo spaventati: abbiamo chiamato l’avvocato e siamo andati insieme in Questura». Per il padre, Natale Mantineo, Alessio «è innocentissimo, non ha mai fatto male a una mosca» e, sostiene, era «lui che tornava a casa pieno di lividi». Quella notte – ribadisce – ha dormito prima da mia nipote e poi da mia figlia».