L'ex primo cittadino è accusato di omicidio colposo insieme all'ex direttore dell'area servizi tecnici del Comune Giovanni Barbagallo e l'allora comandante della polizia municipale Alfio Licciardello. Secondo l'accusa avrebbero autorizzato dei lavori senza «alcuna valutazione sui rischi del corso fluviale»
Morì travolto dall’acqua di un torrente nel 2013 Rinviato a giudizio Garozzo, ex sindaco Acireale
L’ex sindaco di Acireale Antonino Garozzo, l’ex direttore dell’area servizi tecnici del Comune Giovanni Barbagallo e l’allora comandante della polizia municipale di Acireale Alfio Licciardello sono stati rinviati a giudizio dalla giudice per le indagini preliminari Daniela Monaco Crea. I tre sono accusati di avere causato la morte di Giuseppe Castro, il 53enne travolto durante un violento acquazzone la sera del 21 settembre del 2013 dall’acqua del torrente Lavinaio Platani mentre era in sella a uno scooter in contrada Anzalone, nella frazione di Capo Mulini. L’accusa è di omicidio colposo.
A rendere nota la notizia è stato l’avvocato Giuseppe Lipera, legale di uno dei parenti dell’uomo, che si sono costituiti parte civile. Barbagalllo e Garozzo avrebbero causato la morte dell’uomo consentendo «lavori di urbanizzazione da parte di privati e del Comune senza adottare alcuna valutazione sui rischi che la presenza del corso fluviale poteva comportare per l’incolumità pubblica» e «non intervenendo sullo stato esistente per eliminare le condizioni di rischio o limitarne le conseguenze».
Tutti e tre avrebbero inoltre causato la morte di Castro «omettendo di evidenziare all’utenza pubblica con idonea segnalazione di pericolo la presenza del torrente». Secondo l’accusa non avrebbero adottato le misure di sicurezza necessarie «a impedire l’accesso alla strada dove l’uomo fu travolto, in caso di precipitazioni atmosferiche».