Sostenuto dalla sinistra riformista e da altre liste civiche, Giannone guiderà la città patrimonio dell'Unesco dopo la parentesi commissariale, seguita allo scioglimento per mafia per le accuse all'ex sindaco Franco Susino. Che in estate però è stato assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste
Scicli, Enzo Giannone è il nuovo sindaco Vince al primo turno grazie a nuova legge
Scicli ha un nuovo sindaco. Si tratta di Enzo Giannone, candidato della sinistra riformista, sostenuto anche da una lista centrista e da un’altra che ha raccolto intorno a sé giovani professionisti che per la prima volta si affacciano a una competizione elettorale. Giannone ha vinto primo con il 43,89 per cento delle preferenze. Un dato questo che, stando alla nuova legge elettorale regionale, gli garantisce la vittoria già al primo turno. Seconda, ma staccata con il 31,44 per cento, Rita Maria Trovato, la candidata del Partito democratico e dell’Udc, sostenuta anche da Scicli Popolare – lista vicina al Nuovo centrodestra – e altre tre liste civiche. Terza la pentastellata Concetta Morana (12,91 per cento), quarto Carmelo Vanasia (10,44 per cento), supportato da Progetto Civo per Scicli, mentre ultima Maria Borgia (1,32 per cento) la quale, dopo essere stata per un anno la candidata di Forza Italia, ha perso il sostegno ufficiale del partito di Silvio Berlusconi, partecipando alle elezioni soltanto con una lista civica. A votare sono stati 14.099 elettori, pari al 64,25 per cento degli aventi diritto.
Scicli è tornata alle urne dopo due anni travagliati caratterizzati da un commissariamento in seguito alle dimissioni del sindaco Franco Susino e da uno scioglimento per mafia decretato dal ministero dell’Interno il 29 aprile del 2015. Per 18 mesi la città patrimonio Unesco è stata guidata da tre commissari prefettizi. Lo scioglimento è arrivato dopo mesi di indagini effettuate da una commissione prefettizia che ha preso spunto da un’altra indagine, questa volta di natura penale, che vedeva coinvolti i componenti di una associazione accusata di essere di stampo mafioso, quasi tutti dipendenti della ditta che all’epoca dei fatti gestiva il servizio di raccolta differenziata. Il processo Eco ha visto coinvolto un solo politico, l’ex primo cittadino.
Quello dello scioglimento è stato ritenuto da subito un atto ingiusto da parte di ex amministratori e consiglieri comunali che hanno deciso di ricorrere al Tar, ma il Tribunale amministrativo ha, in prima battuta, rigettato il ricorso motivando tale decisione con la necessità di attendere l’esito del processo penale incorso presso il Tribunale di Ragusa. La decisione della sezione penale di Ragusa arrivata il 10 luglio ha spiazzato molti: i giudici, infatti, non solo hanno assolto Susino con formula piena perché il fatto non sussiste, ma hanno escluso l’associazione mafiosa anche per tutti gli altri imputati ritenuti essere componenti di una associazione a delinquere. A settembre, il ministero ha deciso di non prorogare il mandato dei tre commissari la cui scadenza naturale era prevista per il 29 di ottobre. Scelta che ha inevitabilmente aperto le porte alle nuove elezioni.