Alcune famiglie della frazione di Sferro - a 15 chilometri dalla città - non possono accompagnare i figli negli istituti scolastici e, poiché il pulmino è ancora guasto, i minori non vanno a scuola da due settimane. L'amministrazione comunale promette di intervenire per trovare una soluzione
Paternò, scuolabus ai box e studenti a casa I genitori: «Tanti disagi, non si muove nulla»
Scuolabus comunali fermi ai box e studenti che non possono frequentare le lezioni. Questo è quello che succede a Paternò dove due dei tre pulmini sono guasti e l’unico rimasto in funzione non collega alla città la frazione di Sferro. Abitano lì, infatti, tre studenti di origini rumene e italiane che da due settimane non possono andare a scuola per via dell’assenza del servizio. E perché i genitori degli alunni non sono in grado di accompagnarli. Una situazione che manda su tutte le furie le famiglie coinvolte nella vicenda.
«Abbiamo segnalato più di una volta il nostro disagio agli uffici comunali di competenza ma ancora non si muove nulla», dicono all’unisono i genitori dei piccoli che frequentano le scuole comunali. «Più che altro ci preoccupa il fatto che i nostri figli possano avere problemi a scuola», proseguono. L’assessora comunale alla Pubblica istruzione Valentina Campisano, interpellata da MeridioNews, conferma di essere a conoscenza del problema.
«C’è voluto più tempo del previsto per sistemare il primo scuolabus che, allo stato attuale, è l’unico operativo. Dalle nostre previsioni – specifica Campisano – il veicolo che solitamente si dirige nelle contrade di Sferro sarebbe dovuto essere in strada a metà mese ma per problemi burocratici non è stato possibile riparare il guasto del secondo scuolabus. Nelle prossime ore ne sapremo di più e con la massima certezza».
Il secondo scuolabus presenta dei problemi al sistema frenante e necessita del cambio degli pneumatici, ormai usurati. Una spesa di circa mille euro. Il terzo scuolabus – fermo ormai dallo scorso aprile – richiede un intervento da 2500 euro. I problemi per riparare i pulmini derivano dal fatto che il Comune non ha i fondi necessari per effettuare le riparazioni in tempi più celeri. Gli uffici che si occupano della manutenzione dei mezzi del parco-auto hanno a disposizione circa 1250 euro ogni tre mesi.
A questo punto i genitori degli studenti (in tutto sono 55 i bambini che usufruiscono del trasporto scolastico, di cui sei disabili) per evitare ulteriori disagi ai figli, hanno fatto ricorso ai trasporti privati, ossia a persone che sono in possesso di furgoni adibiti al trasporto e fanno la spola tra le periferie della città e il centro cittadino. Per un prezzo che varia dai 30 ai 60-70 euro.