Giuseppe Famiani ha vinto il premio internazionale promosso dall'International mountain summit, grazie alle sue due passioni: la macchina fotografica e il vulcano. Che lui osserva da una prospettiva speciale: «Da San Teodoro godiamo di una vista privilegiata»
Disoccupato nella Formazione si dà alla fotografia Il suo scatto dell’Etna vista dai Nebrodi gira il mondo
Da trent’anni vive all’ombra dell’Etna, il più alto vulcano d’Europa ancora attivo. Abita a San Teodoro, piccolo centro nebroideo in provincia di Messina, 1.500 anime che guarda il versante nord-occidentale della muntagna. E proprio da qui Giuseppe Famiani, fotografo amatoriale, il 4 dicembre del 2015 è riuscito a scattare una foto dell’Etna in eruzione che lo ha fatto conoscere a livello internazionale, al punto da ricevere il primo premio dell’ottava edizione del contest fotografico organizzato dall’Ims, International mountain summit.
Per ritirarlo Famiani è volato fino a Bressanone in Alto-Adige. «Mi hanno contatto dieci giorni fa – racconta a Meridionews – avevo letto che i tre finalisti sarebbero stati avvertiti telefonicamente, ma stentavo a credere che tra di loro potessi esserci io». E così sabato, davanti ad appassionati della montagna provenienti da tutto il mondo e insieme agli altri due fotografi dilettanti, c’era anche lui, che si è aggiudicato il primo premio. La sua fotografia è stata selezionata tra oltre diecimila scatti naturalistici provenienti da moltissime aree montuose della Terra.
«Da San Teodoro godiamo di una vista privilegiata dal vulcano – spiega Famiani – e quella mattina mi trovavo sull’Etna per un’escursione con degli amici. Quando ho capito che stava per verificarsi qualcosa, sono subito tornato a casa a prendere la mia Reflex. Ricordo ancora l’orario: erano le 10.27 quando ho scattato la fotografia. La mattina si riesce a godere di una vista magnifica dell’Etna da San Teodoro». Il neo vincitore ricorda di essersi concentrato solo sullo spettacolo che offriva il vulcano. «Altri mie scatti inglobano il paese, ma quel giorno sono riuscito a concentrarmi sulla montagna e lo scatto che ne è venuto fuori l’ho postato su Facebook».
Dai consensi che sono arrivati tramite il social network, Famiani ha capito che c’era qualcosa di particolarmente coinvolgente in quella foto. «C’è stata una condivisione generale – prosegue – due giorni dopo averlo pubblicato sono stato contattato dall’università di Cambridge. Mi hanno chiesto di poter pubblicare lo scatto in un libro che sarà pubblicato il prossimo anno». E a ruota si sono interessati alla fotografia dell’Etna in eruzione anche il National Geographic, «che mi ha chiesto l’autorizzazione per inserirla nei loro archivi. A marzo invece è stata pubblicata sulla rivista Focus con il titolo “Il fiore nero”».
Il 22 aprile a Roma ha ottenuto la menzione speciale Obiettivo Terra 2016 Earth Day, il concorso fotografico lanciato dalla Fondazione UniVerde che promuove la conoscenza e la valorizzazione dei Parchi Nazionali e Regionali. Ieri è arrivato il premio dell’Ims. «Sono un fotografo per passione. Negli ultimi dieci anni ho lavorato nella segreteria di un ente di formazione. Come potete immaginare – ironizza facendo riferimento alla difficile situazione del settore – da un po’ di tempo sono libero e mi dedico di più alla fotografia. Ci metto il cuore nei miei scatti, e l’Etna è la prima cosa che vedo affacciandomi dalla finestra di casa. È un bellezza naturalistica che ci inviano in tutto il mondo. Per questo ho voluto regalare una stampa della mia foto a Reinhold Messner, l’alpinista altoatesino che ha creato il Messner Mountain Museum. Così – conclude – chiunque potrà vedere l’Etna anche sulle Alpi».