Comune, pagina di pubblicità turistica su Corriere Costo 12mila euro tra errori e grafica elementare

Il nome della città di Catania con l’iniziale minuscola, una grafica definita «raccapricciante» e un motto che assomiglia troppo a quello utilizzato dal Comune di Milano per farsi pubblicità in Giappone. L’ultima polemica su palazzo degli Elefanti corre sul web e ha come centro dell’attenzione un banner pubblicitario pubblicato sulla bacheca Facebook del profilo ufficiale del sindaco Enzo Bianco. Il post, risalente a ieri, raffigura la pagina che è stata scelta per promuovere la città Catania sul quotidiano cartaceo Il Corriere della Sera. La pubblicità è impressa sul dorso della foliazione del giornale di ieri e verrà riproposta oggi e sabato con una tiratura di un milione di copie. Il costo dell’operazione è di 12.200 euro come riporta un provvedimento dirigenziale firmato il 4 ottobre dal direttore, fresco di nomina, Giuseppe Spampinato

Destinataria della cifra è Rcs Media Group, società che edita il quotidiano nazionale. Il tutto collegato all’evento Il bello dell’Italia. Un tour che si snoda attraverso lo stivale per promuovere patrimonio e progetti delle varie realtà cittadine. A Catania ha preso parte all’evento, ospitato al monastero dei Benedettini il 5 ottobre, oltre al sindaco, il presidente del Conai Roberto De Santis, il rettore dell’Università Giacomo Pignataro e lo scrittore Andrea De Carlo. Nel documento del Comune, in cui si espone la proposta commerciale fatta da Rcs, si legge inoltre che «il mancato impegno (di spesa, ndr) comporterebbe un danno d’immagine certo e grave all’ente derivante dalla mancata promozione del territorio comunale».

L’operazione commerciale però si è trasformata in un boomerang per l’amministrazione. A catturare l’attenzione c’è la dicitura che è stata scelta per rilanciare sul territorio nazionale i mercati storici, l’Etna e la festa di Sant’Agata: «a catania ti aspetta quello che non ti aspetti». Il motto, trascritto letteralmente, presenta un errore ortografico poiché l’iniziale del capoluogo etneo è scritta in minuscolo. In poco tempo, quella che sembrerebbe una svista, ha fatto il giro del web anche grazie a un tweet della giornalista e scrittrice Selvaggia Lucarelli: «Un peccato che Catania promuova così il turismo sul Corriere». Indignazione anche sulla pagina social del sindaco con decine di commenti indignati: «E basta. La volete finire di farci vergognare?», gli domanda Simone. «Nemmeno con il Paint si potrebbe superare tale orrore», gli fa eco Nicola. A finire nel mirino non è solo l’errore ma la scelta grafica generale. Nove fotografie con alcune frecce bianche che formano la sagoma di un elefante, simbolo della città. 

Ma chi ha realizzato la campagna? Il responsabile del marketing territoriale del Comune, Livio Giugliuto, spiega di «non saperne niente». I numeri dell’assessore al ramo Orazio Licandro risultano spenti da ore mentre squilla a vuoto quello di Spampinato, firmatario del provvedimento. Si «dissocia» dalla pubblicità, usando un velo di ironia, Milko Vallone. Il grafico, contattato telefonicamente da MeridioNews, spiega di non avere realizzato il manifesto. In passato era finito al centro del dibattito e delle polemiche per avere donato a Bianco il logo che rappresenta la città

Come se non bastasse il motto sembrerebbe troppo simile a quello utilizzato in uno spot video dal sindaco di Milano Giuseppe Sala per promuovere la sua città in Giappone. L’obiettivo internazionale dell’amministrazione meneghina era quello, un po’ come ha fatto Catania, di sottolineare le peculiarità del proprio territorio. Qualcuno però aveva storto il naso per la scelta del testo: «Milan expect the unexpected».


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