Le avvisaglie della protesta contro la Buona Scuola si erano già avvertite durante il corteo tenuto in occasione del festival del gelato artigianale Sherbeth. La manifestazione si tiene in contemporanea in altre città italiane
Studenti scendono in piazza contro la riforma «Alternanza scuola-lavoro? Sì, ma retribuita»
Contestano soprattutto l’alternanza scuola-lavoro contenuta nella riforma della Buona Scuola del governo Renzi le centinaia di studenti dei licei che si sono dati appuntamento oggi per le vie del centro di Palermo. Le avvisaglie della protesta si erano già avvertite durante il corteo tenuto in occasione del festival del gelato artigianale Sherbeth. La manifestazione si tiene in contemporanea in altre città italiane. «È un contrattacco contro la Buona Scuola e soprattutto contro i poteri forti che l’hanno voluta: come l’Unione Europea e Confindustria – dice un ragazzo dell’Einstein – Sull’alternanza scuola-lavoro chiediamo una retribuzione, perché altrimenti diventa manodopera gratuita». Poi c’è stato un lancio di vernice e uova in via XX Settembre, davanti alla sede dell’associazione degli industriali.
Tre cortei, organizzati dalla Rete degli studenti medi, dagli Studenti medi di Palermo e dal Collettivo Garibaldi, sono confluiti a Porta Nuova per poi arrivare a piazza d’Orleans, davanti alla presidenza della Regione siciliana. Il primo spezzone – circa trecento ragazzi – che è partito dal Giardino Inglese è arrivato in piazza Verdi. I ragazzi non sono del tutto contrari ai contenuti della riforma ma rivendicano modifiche ad alcuni punti: «Noi vogliamo una scuola buona, ma che lo sia per davvero – dice Vincenzo Terrico, rappresentante liceo Basile di Monreale – Hanno attuato la digitalizzazione però poi la mia scuola cade a pezzi, non siamo contrari alle innovazioni ma devono essere fatte in modo corretto. Per esempio nel mio istituto i tablet si inceppano spesso e attualmente lavoriamo con il registro di carta».
Sulla stessa scia Emanuele di un liceo artistico: «Nella riforma non sono previsti fondi a supporto delle novità introdotte, come dimostra il caso dei tutor che dovrebbero accompagnarci nei luoghi di lavoro e invece non lo possono fare perché senza soldi. Quindi o andiamo da soli o con i nostri genitori. Per non parlare della scarsità di risorse destinate alla manutenzione ordinaria». Il breve ma intenso temporale che si è abbattuto sul capoluogo siciliano ha accelerato la fine del corteo, giunto a ridosso di palazzo d’Orleans.