Andràs Monostori grazie alla musica incontra nel 2001 a Budapest una band di ragazzi palermitani. Da lì in poi qualcosa nella sua vita cambia. La storia ha ispirato Turi Messineo, che sta lavorando a due opere sul ragazzo che ha lasciato tutto per vivere il capoluogo siciliano
Monyo, il giovane ungherese innamorato di Palermo La sua storia diventa un romanzo e un documentario
A circa due anni di distanza dalla pubblicazione del suo primo saggio e del suo primo documentario intitolato Black Hole, uno sguardo sull’underground italiano, edito da Eris Edizioni, l’autore Turi Messineo è in fase di assemblaggio e scrittura di un nuovo romanzo e di un nuovo documentario: Monyo. Un giovane ungherese, la sua Palermo è il titolo dell’opera che prende spunto da una storia reale.
«Ho incontrato Andràs per la prima volta a Budapest nei primi anni del Duemila durante un concerto con una mia vecchia band punk hardcore – Spiega l’autore – Dopo aver scambiato due chiacchiere ed essendo rimasti in contatto ho scoperto il suo amore verso la Sicilia e la nostra città di Palermo. Venne in vacanza un paio di volte fino a quando non decise di licenziarsi, lasciare la ragazza e trasferirsi in città qui giù, sperando di incontrare fortuna e sperando in un tranquillo futuro, cosa che poi, strada facendo non ha facilmente raggiunto» .
Andràs Monostori, è un giovane ungherse, i suoi amici lo chiamano Monyo. Soltanto grazie alla musica incontra circa nel 2001 a Budapest, una band di ragazzi palermitani. Da lì in poi qualcosa nella sua vita cambia, sboccia un amore che supera ogni barriera e che lo trascina negli anni seguenti a confrontarsi con un luogo da lui osservato sin da ragazzino, da lontano. Monyo è incuriosito dalle storie di conquista della terra di Sicilia, legge, scopre dei film, ricerca dei nomi, viaggia e vive a Palermo delle vacanze straordinarie. Ad un tratto una scelta: vivere in Sicilia. Emozione, ansia, assoluta contentezza, concentrazione e fatica, una scelta che scolpirà il suo animo, che lo ferirà e lo rinforzerà.
«Monyo – conclude Messineo – racconta la storia di Palermo con una semplicità pazzesca, sa un sacco di cose, nozioni storiche delle quali io stesso non ero a conoscenza. Da appassionato del calcio italiano e da tifoso del Palermo ha anche aperto un suo blog dove segue il campionato e la squadra, in ungherese e per tifosi ungheresi, già dal 2004, sbalorditivo». In questo momento il romanzo sta attraversando le ultime fasi di scrittura, il documentario invece, già avviato parecchi mesi fa per quel concerne il girato, deve essere ultimato. Per questo motivo l’autore sta cercando qualsiasi tipo di aiuto finanziario e collaborativo da parte di produzioni ed enti, comunali o regionali, con la speranza di poter concludere il lavoro nel migliore dei modi. Per qualsiasi informazione o per mettersi in contatto con Turi Messineo è possibile consultare il suo sito web www.turimessineo.com all’interno del quale si accede ai suoi contatti personali.
«L’obiettivo del documentario è quello di creare un confronto tra culture e di far raccontare da un esterno, un giovane ungherese, le varie sfaccettature di una città oltremodo discussa e raccontata per i suoi aspetti o soltanto positivi o soltanto negativi e delinquenziali. Palermo non è un cofano d’oro e argento e capirla attraverso un occhio esterno aiuta ancor di più ad avvicinarsi a lei. Ad ogni modo tenterò di portare a termine questa esperienza, sia il romanzo che il documentario sono per me una nuova sfida, quindi, anche se non dovessi trovare questi aiuti, comunque concluderò da solo il tutto».