L'apertura del nuovo parcheggio Amt in piazza Paolo Borsellino (ex piazza Alcalà) è il primo passo verso la pedonalizzazione di via Dusmet. Il costo orario del posteggio, però, non va giù al sindacato autonomo Snali, che sottolinea quanto dovrebbero spendere mensilmente i dipendenti dell'area per andare a lavoro
Pescheria, sindacato contro la sosta a pagamento «Ai dipendenti costerebbe duecento euro al mese»
Il sindacato autonomo che rappresenta i liberi imprenditori sul territorio etneo (Snali) ha chiesto, da qualche giorno, un confronto con l’assessorato alla Viabilità del Comune di Catania, per sottoporre ai vertici la questione relativa al nuovo piano viario. Con la conclusione dei lavori in piazza Paolo Borsellino (ex piazza Alcalà) realizzati dall’Amt, l’amministrazione comunale ha comunicato che l’area di sosta sotto gli Archi della Marina, finora gratuita, sarà soggetta a pagamento.
Le tariffe sono già state discusse dalla commissione Viabilità e trasporti e prevedono un breve periodo di sosta gratuita (durante la prima mezz’ora) e a seguire un costo di 50 centesimi per ogni ora dalle 7 alle 20. Ci sarà poi una tariffa unica di due euro per l’intero periodo notturno (dalle 20 alle 7). Questo dovrebbe rappresentare il primo passo da parte dell’ente per consentire la pedonalizzazione di via Dusmet, già oggetto di proposta in commissione.
La previsione di un parcheggio a pagamento, nella zona di ingresso a sud del centro della città, «provocherebbe un enorme danno al commercio» secondo Giuseppe Scalia, coordinatore del sindacato. Scalia spiega che imporre una tariffa a chi ha la necessità di sostare nell’area tra il Duomo e il mercato comporterebbe un esborso consistente non solo da parte dei visitatori della Pescheria, ma soprattutto da parte dei dipendenti pubblici che lavorano in centro. «Un lavoratore dovrebbe spendere duecento euro al mese per il parcheggio dell’auto. Questa prospettiva non è accettabile – commenta il sindacalista – I lavoratori non avrebbero alternative. E poi chi rimborserebbe loro le somme spese?».
Al momento, il sindacato ha espresso la sua contrarietà al provvedimento attraverso un fax indirizzato all’assessorato guidato da Rosario D’Agata, con cui viene chiesto ai vertici «un incontro propositivo, al fine di trovare un accordo sulle soluzioni da adottare per garantire la migliore vivibilità e fruizione del Mercato». In mancanza di riscontro da parte dell’amministrazione, Scalia non esclude di far valere la posizione dei lavoratori in modo più deciso. «Devono capire che la Pescheria è il cuore pulsante della città. Per i catanesi è tradizione e folklore. Tutto il commercio ne risentirebbe – spiega il sindacalista – Chiediamo quindi all’amministrazione di ascoltarci, di tornare sui suoi passi e di trovare un’alternativa al provvedimento annunciato».