Con l'Aula ancora in ferie, a far parlare è il politico di Forza Italia Vincenzo Figuccia, che ha scelto di rinunciare al cibo fino a quando non riapriranno le attività. «Siamo uno Stato di diritto solo sulla carta», dichiara. E si svincola dal paragone con il leader dei radicali Marco Pannella. «Rimango me stesso»
Ars in ferie, deputato annuncia sciopero della fame «Scusa per fare la dieta? Difendo diritti della gente»
Una dieta assoluta di almeno otto giorni e ad averla prescritta non è un esperto della linea, ma la coscienza. Protagonista di questa iniziativa il deputato regionale di Forza Italia Vincenzo Figuccia, che stamattina ha indetto uno sciopero della fame a oltranza per protestare contro il mancato rispetto dei diritti. «Quali? Tutti. Dal lavoro innanzitutto fino a quello all’istruzione e alla salute – dichiara il politico a MeridioNews -. Un tempo le persone erano disposte a morire per conquistare e difendere i diritti, oggi non è più così». E questo perché gli stessi sarebbero garantiti dalla legge. «Il nostro viene definito uno stato di diritto, ma è tutto sulla carta, la realtà racconta altro».
Ed è per questo allora che Figuccia ha scelto piazza Indipendenza a Palermo come luogo dove inscenare la propria protesta. «Starò qui a pochi passi dal palazzo della Regione insieme a quanti non si sentono rappresentati da questa politica. Mi hanno raggiunto centinaia di persone senza che io le abbia contattate», assicura il deputato. Che poi, facendo riferimento all’attività dell’Ars che ancora deve ripartire, attacca: «Avevo chiesto di riprendere con una seduta straordinaria e invece dovremo attendere fino a giorno 13. L’Aula è andata in ferie licenziando una legge elettorale che non interessava a nessuno, mentre i veri problemi dei cittadini sono stati rimandati».
Il pensiero, in tal senso, va al rinvio deciso poco prima di Ferragosto delle variazioni al bilancio, quelle misure finanziarie temporanee attese da diverse migliaia di persone, tra cui gli alunni disabili e i dipendenti delle ex Province: «Abbiamo lasciato in sospeso le vite di una serie categorie di popolazione – sottolinea Figuccia -. Gente che dalla politica non ha più risposte. I politici non possono diventare. Un politico non può essere uno spicciafaccende che prova a risolvere le cose a macchie di leopardo».
Il deputato accompagnerà lo sciopero della fame con una serie di incontri pubblici. «Ogni giorno terrò un incontro con alcuni uomini del mondo economico e dell’Università, parleremo di pesca, turismo, agricoltura», spiega. E quando gli viene chiesto se per affrontare questi temi non ci siano già luoghi preposti, come le commissioni e l’Aula, risponde: «Ho presentato tanti disegni di legge, ma c’è una maggioranza sorda. Cambiano assessore ogni sei mesi».
Considerato che quello di oggi non è il primo sciopero della fame indetto dal deputato azzurro – l’ultimo risale allo scorso anno con una protesta a favore dei lavoratori precari – è naturale pensare alle azioni di personaggi come Marco Pannella, il leader dei Radicali recentemente scomparso. «Ho molto rispetto per figure come la sua o quella di Danilo Dolce e Gandhi – chiarisce – ma mi sento Vincenzo Figuccia. Una scusa per fare la dieta post ferie? Ho imparato a non aver paura dei giudizi e ad andare avanti sempre».