I parenti di circa 21 persone tra anziani, disabili e ragazze madri che sono ricoverati nelle strutture pubbliche o private convenzionate con il Comune dovranno contribuire alle spese per il mantenimento dei congiunti. La richiesta - che arriva dagli uffici Servizi sociali - ha colto di sorpresa i cittadini paternesi
Paternò, Comune chiede il rimborso ai ricoverati «Non possiamo sostenere strutture convenzionate»
Il Comune di Paternò batte cassa e chiede ai familiari di anziani, disabili e ragazze madri ricoverati in strutture pubbliche o private di rimborsare una parte delle spese sostenute dall’ente nel loro mantenimento. La richiesta ha colto di sorpresa i congiunti dei soggetti affidati alle strutture convenzionate. Ovvero le stesse famiglie che nelle scorse settimane hanno ricevuto una lettera da parte degli uffici comunali dei Servizi sociali attraverso la quale si invitavano i cittadini interessati a regolarizzare la propria posizione relativa al mantenimento dei parenti. I paternesi coinvolti si sono quindi presentati in Comune con un avvocato di fiducia per aver chiarimenti sul provvedimento.
«Stiamo applicando una specifica normativa che prevede una compartecipazione della famiglia del soggetto ricoverato in strutture convenzionate. L’investimento è proporzionato al reddito del nucleo di appartenenza del disabile, dell’anziano o di altre persone in difficoltà», spiega l’assessore al Welfare Salvatore Galatà. «Nell’ipotesi che i congiunti del ricoverato siano nullatenenti, il soggiorno nelle strutture protette è a totale carico del Comune», aggiunge il componente della giunta. A pesare sulla decisione, probabilmente, le crescenti difficoltà economiche del Comune nel continuare a offrire servizi a costo zero ai cittadini. «Comprendo la sorpresa dell’utenza ma siamo stati costretti a questo cambio di rotta. Allo stato attuale stiamo recuperando in primis le somme relative al 2015 per poi andare a ritroso negli anni», conclude Galatà.
Per l’anno scorso la cifra che il Comune sta cercando di recuperare si aggira sui 90mila euro. Sono 21 le famiglie interessate, con canoni per il ricovero che vanno da un minimo di 700 euro a un massimo di oltre 20mila euro. Ma la solidarietà non sembra andare in vacanza a Paternò. Su iniziativa dell’assessore Galatà e in stretta collaborazione con le associazioni no profit attive nel territorio è stata organizzata una giornata di solidarietà dal titolo Sos estate con volontari presenti nei supermercati della città che hanno proceduto a una raccolta straordinari di alimenti. Alla fine il bottino è stato di oltre 400 chili di pasta, 170 litri di latte, 240 confezioni di pomodori pelati e cibi per bambini. Gli alimenti raccolti soddisferanno per qualche giorno i bisogni di oltre 40 famiglie. Hanno aderito i gruppi Apas, Misericordia, Alvuss, Città Viva, cooperativa Koinè, Caritas ex monastero, volontari della parrocchia Cristo Re e l’associazione Alzheimer.