Si sono moltiplicate le segnalazioni dei contribuenti con i conti congelati e i prelievi forzati dai conti correnti. Al centro è finito l'operato della società esterna che se ne occupa, come sottolinea il consigliere Agatino Lanzafame. L'affidamento è in scadenza e presto il Comune potrebbe conferire altri poteri ai privati
Tributi, pignoramenti a cittadini senza comunicazioni «La società di riscossione non è attenta alle persone»
Pignoramenti immediati, effettuati bloccando le somme sui conti correnti dei cittadini e, nei casi limite, congelamenti dei rapporti bancari. Sono i rischi in cui incorrono gli catanesi che non pagano i tributi comunali. Nelle ultime settimane le segnalazioni si sono moltiplicate e sono sempre di più coloro che si sono visti mettere le mani nel portafogli senza nessuna alternativa. Gli esempi, giusto per citarne qualcuno, riguardano i mancati versamenti della tassa dei rifiuti degli anni scorsi. Il servizio di riscossione è in mano alla ATI Engineering tributi spa di Trento, che dal 2013 a Catania ha preso il posto della Serit. L’azienda, specializzata nel settore della fiscalità locale, si occupa già delle entrate di Roma, Milano, Napoli e Bologna. Nel complesso il servizio di gestione rimane sotto il controllo del Comune di Catania, che resta delegato alla fase di accertamento delle spettanze.
Palazzo degli elefanti sembra tuttavia che voglia ulteriormente modificare il servizio, con l’ormai imminente scadenza della concessione all’attuale azienda esterna. Al vaglio del consiglio comunale c’è una deliberazione che potrebbe introdurre delle sostanziali modifiche, ma se ne riparlerà dopo l’estate. La nuova gara dovrebbe prevedere un appalto sia per il servizio di riscossione che per quello di accertamento. La strada che si intende seguire sarebbe quindi quella di affidarsi a soggetti esterni in maniera più forte. «Vogliamo migliorare l’attuale servizio – spiega a MeridioNews l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando – ma anche quello di verifiche dove ci sono grosse sacche di evasione». Al momento non c’è una cifra precisa che il Comune avanza dai contribuenti ma il vero nodo sembra essere quello della tassa dei rifiuti: «Il problema sul punto riguarda in generale il meridione ma dalle nostre parti ci sono comportamenti ormai radicati che devono cambiare».
Per tentare di alleggerire la situazione attuale dei contributi c’è un prima proposta del consigliere comunale Agatino Lanzafame. L’idea è quella di convocare un tavolo tecnico con la presenza della società incaricata. «Non si può procedere in maniera indiscriminata a pignoramenti sui conti dei cittadini morosi». L’ipotesi è quella di dare la possibilità di rateizzare i tributi e potenziare il servizio informativo. Nonostante sia attivo e funzionante un numero verde per ottenere informazioni. «L’atteggiamento della società – prosegue il consigliere – è poco attento alle persone e alle loro esigenze». L’unica possibilità che hanno i contribuenti per opporsi ai prelievi forzati è quella di fare ricorso attraverso un avvocato tributarista. Una strada lunga e spesso costosa e complessa che può essere percorso soltanto quando ci sono vizi di credito, con la richiesta di somme di denaro non sono dovute.