La Guardia di Finanza è riuscita a ricostruire il complesso sistema di frodi che ha permesso negli anni di sottrarre ingenti somme allo Stato. Principali protagonisti, l'amministratore e il liquidatore della società, entrambi provenienti dalla regione settentrionale
Barcellona, scoperta maxi evasione da 15 milioni Dalla Lombardia finta cooperativa per frodare fisco
Dalla Lombardia alla Sicilia, con il chiaro intento di evadere il fisco. Ci sarebbe questa motivazione all’origine della scelta di una società cooperativa – attiva nel settore delle pulizie degli edifici – di spostare la propria sede a Barcellona Pozzo di Gotto. A scoprirlo è stata la tenenza locale della Guardia di Finanza, che ha portato alla luce una maxi evasione da parte dell’amministratore e del liquidatore della cooperativa, entrambi originari della Lombardia.
I due sono stati denunciati alla Procura per i reati di omessa dichiarazione, dichiarazione infedele, indebita compensazione mediante crediti inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Le indagini hanno portato alla luce il complesso sistema di frodi attuato dalla società per sfuggire al fisco, che passava per la mancata presentazione di valide dichiarazioni ai fini delle imposte dirette, dell’Iva e dell’Irap al fittizio avvio della liquidazione fino – come detto – alla decisione di trasferire la sede in un’altra regione.
I vertici della cooperativa, inoltre, avrebbero presentato modelli Iva in cui venivano citati costi mai sostenuti, con l’obiettivo di generare crediti di imposta inesistenti. Confutata anche la natura giuridica di cooperativa, l’evasione è stata ricostruita in oltre 15 milioni di euro.