Autocompattatori rimandati indietro alle porte delle discariche, spreco di denaro pubblico, strade invase dall'immondizia e ordinanze d'urgenza. È lo scenario dipinto dai sindaci di molti centri dell'Area metropolitana di Palermo nel giorno della protesta a Palazzo d'Orleans
Emergenza rifiuti, Comuni del Palermitano in ginocchio Vietato usare i cassonetti a Cefalù, limitazioni a Bagheria
«Noi sindaci fino a questo momento abbiamo gestito l’emergenza in maniera costruttiva, ma a questo punto la misura è davvero colma». Non si placano le proteste dei sindaci, mentre al quartier generale di Rosario Crocetta si cerca una soluzione davanti all’ennesima emergenza annunciata sul fronte dei rifiuti in Sicilia. Ad affidare il suo sfogo a MeridioNews, a margine del vertice a palazzo d’Orleans, chiuso con un nulla di fatto, è il primo cittadino di Ventimiglia di Sicilia, Antonio Rini, secondo cui i sindaci hanno fatto «tutto il possibile. Abbiamo affrontato viaggi improponibili, percorrendo 600 km per conferire i rifiuti in discarica. E per ben due volte i nostri operatori sono stati costretti a tornare indietro con gli autocompattatori ancora pieni. Uno spreco di denaro pubblico incredibile, ogni viaggio pesa sul bilancio comunale per mille euro».
Non ci va più leggero Patrizio Cinque, il sindaco di Bagheria, promotore della protesta di questa mattina in piazza Indipendenza a Palermo. «A partire da questa sera alle 19 – ha assicurato Cinque – i cittadini bagheresi potranno tornare a buttare i rifiuti nei cassonetti, ma la situazione è ancora emergenziale. Per questo stiamo lavorando a una nuova ordinanza che introduca il divieto assoluto di buttare rifiuti indifferenziati». A seguire il provvedimento di Cinque, anche il primo cittadino di Cefalù, Rosario Lapunzina, che ha invitato i cittadini a non depositare i rifiuti domani e mercoledì. «A causa della impossibilità di conferire i rifiuti nella discarica della Sicula Trasporti di Catania – ha dichiarato – in diversi Comuni, tra i quali Cefalù, domani e dopodomani non sarà effettuata la raccolta dei rifiuti».
Al fianco dei sindaci del Palermitano si schiera anche il primo inquilino del palazzo di città di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, secondo cui «è evidente che, al di là della dura frizione tra i Comuni e il governo regionale, resta in piedi la drammaticità della situazione rifiuti con irreparabili danni di immagine per la Sicilia e per quei comuni che hanno avviato una seria politica di sviluppo turistico». «È altrettanto evidente – ha aggiunto Cristaldi – l’irresponsabilità del presidente della Regione e di quanti lo affiancano in una problematica nella quale presunzione e assenze di idee stanno portando a condizioni deliranti. Piuttosto che lanciare accuse contro chiunque – ha concluso -, Crocetta si arrenda, consegni le armi e lasci a un commissario il compito di individuare discariche idonee e di avviare seriamente una politica di utilizzo dei rifiuti come materia prima per la produzione di energia».
Anche l’Anci Sicilia è intervenuta questa mattina, ribadendo «l’urgenza di avviare un tavolo di coordinamento che coinvolga la Regione, gli enti locali e le prefetture, con l’indispensabile presenza del governo nazionale in modo da risolvere seriamente il problema rifiuti sia in fase di emergenza che a regime». Insomma, la politica siciliana attende ancora una volta risposte. Che potrebbero arrivare nel corso della conferenza stampa convocata per le 17 dal governatore Crocetta.