Il Comune etneo vuole vederci chiaro sulla gestione dei verbali. Per evitare la multa a un parente un agente avrebbe modificato una cifra della targa. Un espediente sfortunato perché a ricevere la contestazione è stato il magistrato Carmelo Zuccaro. «Garantire massima trasparenza », spiega il vice sindaco Consoli
Verbali vigili taroccati, disposta indagine interna Consoli: «Vogliamo capire se esisteva sistema»
Un’indagine interna per capire se in passato c’è stato un sistema che avrebbe garantito ai vigili urbani di Catania di modificare le multe e fare verbali anche quando non era possibile effettuarli. A disporla è stato il sindaco Enzo Bianco dopo che la vicenda è stata raccontata dal quotidiano Live Sicilia. «Vogliamo garantire la massima trasparenza e chiarezza sulle informazioni riguardanti il Comune», spiega tramite una nota il vice sindaco Marco Consoli.
Secondo quanto ricostruito un agente della polizia municipale avrebbe cambiato un numero della targa sul verbale per evitare la sanzione al proprio nipote. Una modifica poco fortunata perché la contestazione stradale sarebbe così arrivata al mezzo privato del magistrato Carmelo Zuccaro, all’epoca dei fatti procuratore aggiunto e oggi nuovo vertice degli uffici giudiziari di piazza Giovanni Verga. Il togato due anni fa ha contestato la multa perché il suo veicolo era fermo in garage da tempo.
La mossa ha dato l’input decisivo per l’avvio di un’inchiesta che ha poi portato all’imputazione di Carmelo Arcifia, vigile del corpo di palazzo degli Elefanti. L’uomo è accusato davanti i giudici del tribunale di Messina di abuso d’ufficio e falso. Il protagonista di questa vicenda interpellato dalla stampa ha parlato di un vero e proprio sistema durante il periodo in cui la società partecipata comunale Sostare si occupava dei parcheggi con il metodo della ganasce.
Il dispositivo, che blocca una ruota dei veicoli parcheggiati in zone rimozione, impedisce lo spostamento e obbliga il conducente al pagamento della sanzione per lo sblocco. «Oltre all’indagine interna – prosegue Consoli – è stata disposta l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti del dipendente. I fatti risalgono a prima del 2011, quando non eravamo ancora alla guida della città, ma la consideriamo ugualmente grave e preoccupante».