Il palermitano, già noto come conduttore televisivo, fa il suo esordio dal vivo a Casa Pride, dove eseguirà il singolo che già più volte ha risuonato durante la parata dello scorso 18 giugno. Un'opera prima che unisce il cantato siciliano alle sonorità elettroniche
Ernesto Petrolà presenta la sua Dintr’a stanza «Brano dedicato alle storie d’amore clandestine»
Clandestino, omosessuale, ma soprattutto amore. Dintr’a stanza ha risuonato più volte durante l’ultima edizione della parata del Palermo Pride. Il singolo – il primo – di Ernesto Petrolà, già noto al pubblico come conduttore televisivo, in realtà non si vuole trincerare dietro dei cliché o degli schemi. Si tratta, come dice lo stesso autore, di un brano dedicato a «tutte le storie d’amore che sono costrette a essere nascoste, a tutte le relazioni vissute in clandestinità. Siano esse tra persone eterosessuali o omosessuali, nessuna differenza. L’amore va vissuto alla luce del sole, sempre». Una canzone che trae la sua ispirazione sì da una relazione omosessuale, ma che vuole toccare tutte le sfaccettature che portano delle storie a rimanere nell’ombra.
Petrolà presenterà la sua Dintr’a stanza dal vivo, sul palco di Casa Pride sabato 25 giugno. La canzone è frutto di un curioso incontro tra il dialetto siciliano e sonorità elettroniche e si avvale della supervisione artistica dalla cantautrice vittoriese Cassandra Raffaele e dell’arrangiamento di Carlo Longo. «Conosco Cassandra da circa dieci anni per via di Sanremo – prosegue Petrolà – L’anno scorso l’ho risentita per congratularmi del suo percorso dopo X Factor e a lei è piaciuto il mio modo di riarrangiare un brano. Essendo affascinata dall’idea della produzione musicale, mi ha detto che rappresentavo ciò su cui le sarebbe piaciuto lavorare in studio».
Proprio con Cassandra Raffaele Ernesto Petrolà tornerà a collaborare nei prossimi mesi, stavolta per dei brani cantati in italiano. «Ma questo non significa – conclude il cantautore palermitano – che, una volta collaudata questa formula a metà tra elettronica e tradizione siciliana, non torni a cantare nel mio dialetto anche in futuro». Le chitarre sul brano sono di Simone Luca Ferrara. Il singolo è stato registrato, missato e masterizzato da Carlo Longo al Nuevarte Studio di Misterbianco. Il videoclip del brano è stato diretto invece da Pietro Vaglica. Le storie d’amore clandestine sono rappresentate dagli attori Stefania Piazza, Denise Nastasi, Fabio Cacicia e Rosario Pistola. La direzione della fotografia è stata affidata a Giuseppe Trenta, mentre alla post-produzione ha lavorato la Allunaggio Film.