Rifiuti, l’ira di Crocetta contro i Comuni siciliani «Sospendo l’ordinanza e poi se la vedono loro?»

«I Comuni si lamentano, dicono che con il trasporto a Lentini aumenterebbero i costi delle tariffe. Ebbene, se i Comuni non sono contenti, possiamo sospendere l’ordinanza e poi se la vedono loro. Perché ricordo che la competenza delle discariche non è della Regione, ma delle Srr. La Regione sta facendo un favore ai Comuni». L’Anci attacca, palazzo d’Orleans risponde. È un fiume in piena, Rosario Crocetta, che dopo le polemiche degli scorsi giorni questa mattina ha voluto dire la sua sull’emergenza rifiuti.

«Al momento del mio insediamento – ha sottolineato il governatore – non c’era una sola discarica dotata di impianto di biostabilizzazione e voglio ricordare che la discarica di Bellolampo era destinata a chiudere, mentre grazie alla Regione, che ha voluto e finanziato quel piano, quindi è inutile che qualcuno oggi se ne prende il merito». Insomma, Crocetta risponde punto per punto a Leoluca Orlando e ai sindaci dell’Anci, accusati dal governatore di «voler fare i Pierini perché è molto più semplice contestare che gestire, ma non consentiamo che si facciano ricadere le colpe sulla Regione».

L’atto d’accusa di Crocetta non si ferma, anzi rincara la dose: «Il motivo per cui non abbiamo potuto far conferire i Comuni dell’area metropolitana di Palermo a Bellolampo (circa 350 tonnellate in più) è perché ci sono stati ritardi nell’impianto di biostabilizzazione e si è mantenuto un solo turno quando se ne possono fare tre, mettendo in esercizio l’impianto 24 ore su 24. I Comuni lamentano la lontananza da Lentini? Io volevo essere più cinico, per me non ci sono problemi, sono pronto a farli conferire subito su Bellolampo. Vediamo poi che cosa dice la Rap spa e cosa il Comune di Palermo».

Sui tempi per l’attuazione del piano dei rifiuti, la titolare dell’assessorato all’Energia, Vania Contrafatto, ammette che non arriverà certo tutto subito. «Se qualcosa in Italia si può realizzare in un anno da noi si realizza in tre – dichiara -. La riforma dei rifiuti arriverà la prossima settimana in giunta, ma chiaramente quello del piano regionale è un percorso che ha bisogno di tempo. Insomma, questa amministrazione non avrà modo di vedere realizzato l’intero ciclo dei rifiuti. Abbiamo dato regole più snelle più chiare – continua Contrafatto – affinché chi vedrà dopo noi ad amministrare non si trovi con un piano obsoleto. Noi vorremmo che il nuovo piano dei rifiuti vedesse la luce in otto o dieci mesi». La nuova riforma prevederà un’unica Ato regionale, con una sola governance a livello regionale, che si coordinerà con le nove (e non più 18) Srr.


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