Dopo due settimane spese tra progettazione e formazione, adesso saranno impegnati per otto ore. Segnali tangibili del processo di rilancio del sito di Termini Imerese anche se rimangono ancora interrogativi: la produzione di auto e gli ammortizzatori sociali. I sindacati: «Serve un incontro con la Regione per fare chiarezza»
Blutec, primi 20 operai passano a tempo pieno «Bene, ma ora si pensi a piano industriale vero»
Da oggi a Termini Imerese si passa a tempo pieno. I primi venti lavoratori della Blutec che due settimane fa hanno rimesso piede nei capannoni, chiusi da 5 anni dopo l’addio di Fiat, da oggi lavoreranno per otto ore (ieri è toccato ai primi dieci). Inizialmente, infatti, il loro impegno è stato equamente diviso tra formazione e progettazione (quattro ore di formazione in cassa integrazione e quattro di progettazione) mentre entro la fine mese torneranno a lavorare altri 20 operai. A giugno, invece, dovrebbero rientrarne altri 50 impiegati per le attività industriali. L’obiettivo, infatti, è di far tornare in azienda entro la fine dell’anno 250 operai per l’avvio della prima fase del piano Blutec, azienda del gruppo Metec-Stola, per la progettazione e la produzione di componentistica per auto. Un investimento da circa 90 milioni di euro: la Regione ha già trasferito la prima tranche di risorse al ministero dello Sviluppo economico che poi li girerà a Invitalia (20 milioni e 100 mila euro più 2 milioni a fondo perduto) e quindi a Blutec, e che dovranno servire per l’acquisto di macchinari destinati alla produzione.
Ancora incerta, invece, appare la seconda fase del piano (del valore di circa 200 milioni di euro) per la produzione di due modelli di auto ibride che dovrebbe impiegare a regime circa 800 persone (attingendo anche ai 350 lavoratori dell’indotto). Sulla base degli accordi precedenti, l’azienda dovrebbe presentare entro la fine di giugno il piano industriale complessivo che sarà così valutato dall’advisor. Un tassello fondamentale per far ripartire l’area industriale di Termini Imerese e dare concretezza a tutta l’operazione. E, tra gli altri nodi ancora da sciogliere, quello legato agli ammortizzatori sociali per i lavoratori ex Fiat (700) e dei servizi. «Da oggi – dice il segretario generale della Fiom Cgil Sicilia, Roberto Mastrosimone – i primi venti lavoratori saranno impiegati finalmente a tempo pieno. È chiaro che ora si guarda agli altri due passaggi che dovranno essere completati nelle prossime settimane. Il primo riguarda la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori Blutec, scaduta il 31 marzo. Dopo la visita degli ispettori regionali, sono state richieste ulteriori integrazioni che l’azienda fornirà al più presto. Ora la decisione passa nelle mani del ministero del Lavoro e ci auguriamo che dia il via libera al più presto a questo decreto».
Poche certezze, invece, sul secondo passaggio, che riguarda i lavoratori dei servizi che da gennaio non percepiscono alcun tipo di sostegno al reddito. Intanto, l’incontro destinato ad affrontare questi temi che doveva svolgersi oggi tra l’assessore regionale alle attività produttive Mariella Lo Bello e le parti sociali è stato rinviato e ancora non si conosce la nuova data. «Per circa un’ottantina di lavoratori dei servizi e una trentina dell’indotto – prosegue Mastrosimone – la Regione può destinare il 5 per cento delle risorse concesse dal Governo nazionale agli ammortizzatori in deroga. Fondo che l’esecutivo regionale ha deciso di dedicare alle aree di crisi complesse: Gela e Termini Imerese. Purtroppo ancora non si conosce l’ammontare di queste somme e, di conseguenza, non c’è alcuna certezza di garantire un sostegno per tutto il 2016. Per questo – conclude – chiediamo con forza un incontro al Governo regionale per far chiarezza sul tema degli ammortizzatori sociali, sulla seconda fase del progetto industriale e sulle eventuali ricadute che potrebbe avere per le aziende dell’indotto».