Agrigento, l’sos delle coop che accolgono i minori «Regione non paga, noi indebitati oltre ogni limite»

Hanno protestato questa mattina nel centro città, ad Agrigento, portando con sé i minori che accudiscono «per conto dello Stato» e i dipendenti che non possono pagare ormai da mesi, i titolari di una decina di strutture di accoglienza per minori non accompagnati per chiedere ascolto e attenzione. Al centro delle loro rivendicazioni l’interruzione dell’erogazione dei contributi da parte dei Comuni per la gestione delle comunità per l’anno 2015, che, dicono, oggi li sta portando al tracollo finanziario.

Uno stop, da parte dei municipi agrigentini, che è frutto di una lunga querelle che riguarda la competenza e la responsabilità dei sindaci di corrispondere alle comunità il pagamento dei servizi senza che, sulla carta, i primi abbiano con le realtà territoriali alcun rapporto burocratico. I centri, infatti, infatti, erogano servizi allo Stato, e da ministero dell’Interno e Regione, almeno per il 2015, avrebbero dovuto ricevere dai 75 ai 79 euro al giorno per minore (45 euro dal ministero, la restante parte dalla Regione). Un surplus, quello previsto dal governo regionale, che avrebbe dovuto coprire degli standard qualitativi aggiuntivi. Somme, tutte, che vengono girate ai Comuni affinché questi a loro volta saldino i privati. 

Peccato che i ritardi di trasferimento siano enormi soprattutto da Palermo, e i municipi si sono trovati ad anticipare somme importanti, finché, in considerazione delle condizioni finanziarie, hanno deciso di ritenere le due componenti della tariffa elementi distinti tra loro. Così, molti hanno iniziato a firmare atti d’indirizzo ai propri dirigenti che li impegnano a versare solo la quota effettivamente rimborsata, ovvero quella del ministero, chiedendo però alle comunità una «nota di credito» invece che una fattura, probabilmente per ribadire l’assenza di un rapporto servizio prestato-pagamento di un corrispettivo con i Comuni.

Una formula contestata, totalmente, dai rappresentanti delle comunità, i quali si sono anche rivolti al prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, per chiedere un intervento. L’unica risposta in tal senso è l’impegno a portare la questione dinnanzi ai sindaci il prossimo 18 maggio, ma, pare, senza «promettere nulla». «Siamo assolutamente disperati – spiega il titolare di una cooperativa che opera a Grotte -. Oggi il Comune ha in cassa 160mila euro di fondi che mi appartengono perché sono somme che abbiamo già speso. Ci sono colleghi che hanno vertenze avviate con il lavoratori e la gran parte di noi non sono più nelle condizioni di far fronte al pagamento delle fatture per i servizi. Questa sera cosa darò da mangiare ai ragazzi che ospito? Lo Stato ci ha abbandonato».

Non solo, ci spiegano alcuni, ma le comunità sono sostanzialmente obbligate a garantire il servizio, a prescindere dalla copertura dei costi, avendo la responsabilità diretta dei ragazzi. «La cosa che mi fa più rabbia – spiega la titolare di un’altra struttura – è che l’idea che si ha delle cooperative è che queste si arricchiscano sfruttando il fenomeno migratorio. In realtà oggi ci stiamo indebitando oltre ogni limite per garantire un servizio strategico a livello nazionale: quando chiuderanno le cooperative in provincia di Agrigento sarà un problema per tutto l’equilibrio del sistema di accoglienza». Ad oggi sul territorio agrigentino insistono una trentina di cooperative che ospitano una media di 15 minori ciascuna, per un costo annuo di circa 300mila euro.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]