La partita di calcio, giocata domenica scorsa, era finita con i tafferugli tra le forze dell'ordine e un gruppo di ultras. I due responsabili dell'azione violenta, per la quale due poliziotti sono finiti in ospedale, sono stati fermati ad Augusta, la città di residenza. Adesso si trovano al carcere di Siracusa, a disposizione del giudice
Adrano, scontri tra poliziotti e ultras Megara Arrestati i due responsabili dell’aggressione
Prima che la finale dei play-off tra la formazione calcistica Megara Augusta e il Giardini Naxos iniziasse, fuori dallo stadio un gruppo di facinorosi era entrato in contatto col servizio d’ordine. L’episodio di domenica scorsa era finito con l’aggressione da parte di alcuni tifosi ai danni dei poliziotti del commissariato di Adrano, città in cui si disputava la gara.
A fare le spese dello scontro un sovrintendente, dichiarato guaribile dai medici in 15 giorni. Anche un altro agente era rimasto ferito. Ieri, dopo serrate indagini condotte dal personale del commissariato di Adrano, in collaborazione con i colleghi di Augusta e grazie anche alle videoriprese della polizia Scientifica, sono finiti in manette i responsabili dell’aggressione.
Si tratta del pregiudicato Umberto Rodolfo Grasso, classe 1989, e Nicola Ferraro, classe 1992, entrambi residenti ad Augusta. I due sono stati arrestati per i reati di oltraggio e resistenza. Grasso, in particolare, deve rispondere anche dei reati di lesioni a pubblico ufficiale e inottemperanza alla misura daspo alla quale era stato sottoposto dalla questura di Catania nel 2014.
Due giorni prima del match, il 27enne aveva parlato dell’attesa prepartita sulla pagina Facebook della società sportiva di Augusta. «Questa partita per noi che nel giro di due anni siamo arrivati qui è troppo importante, per noi che abbiamo seguito ovunque la squadra con mille difficoltà – ha scritto il 6 maggio, Grasso -. A voi che siete fuori sembra tutto facile ma non per noi che giorno per giorno pensiamo come mandare questa passione avanti. Si prega a tutta la città di sostenere i colori nero verde per una bella faccia a questo paese». Poi, in maiuscolo, un riferimento al legame con la squadra del cuore. «Ultras per passione non per moda». Sia per lui che per Ferraro si sono aperte le porte del carcere di Siracusa, dove sono stati trasferiti e rimangono a disposizione dell’autorità giudiziaria.