Alcuni politici catanesi chiedono all'ente che si faccia un bando per assegnare a un'emittente televisiva la ripresa delle sedute. Perché «in alcune zone della città non c'è Internet e non si possono seguire le riunioni online», dice Manlio Messina. Nel 2012 per lo stesso nodo alcuni consiglieri abbandonarono l'aula
Palazzo degli elefanti e assenza della diretta Tv Comune prende tempo. «Streaming non basta»
«Abbiamo già lo streaming sul sito del Comune? L’amministrazione forse non sa che in alcuni quartieri di Catania il collegamento a Internet non c’è». L’affondo arriva dai banchi consiliari dell’opposizione e a formularlo è il capogruppo di Fratelli d’Italia Manlio Messina. Il componente di Palazzo degli elefanti si rivolge alla giunta, ieri rappresentata dagli assessori al Decoro Salvo Di Salvo, alla Viabilità Rosario D’Agata, alla Bellezza condivisa Orazio Licandro e al Bilancio Giuseppe Girlando.
A essere interessato dall’interrogazione è principalmente Girlando perché «proprio lui aveva promesso ai consiglieri, in occasione di una conferenza dei capigruppo di quasi cinque mesi fa, che la trasmissione delle riunioni in televisione ci sarebbe stata dopo l’approvazione del bilancio», sottolinea Manlio Messina. Il referente della contabilità comunale, infatti, avrebbe tranquillizzato i consiglieri riferendo che l’ente avrebbe lavorato a un bando per l’affidamento del relativo servizio nel mese di gennaio. Ma la gara non è mai cominciata e le riunioni cittadine si possono seguire esclusivamente tramite la diretta streaming in Rete.
Il servizio è a costo zero e si basa sulle riprese live delle sedute da una telecamera posizionata in un angolo dell’aula consiliare di Palazzo degli elefanti. Un sistema che oltre a riprendere, registra. Ma spesso però fa i capricci «e non mette quindi i cittadini, almeno quelli che sono sprovvisti di Internet e computer, nelle condizioni di seguire le discussioni dell’aula. È una questione di democrazia», precisa Messina. «In alcune zone di Librino e di San Giorgio il collegamento web non c’è, senza contare che per un anziano lo streaming online non è di facile accesso», continua il capogruppo di Fratelli d’Italia.
A chiedere chiarezza all’amministrazione sull’argomento è stato anche il collega di opposizione (Grande Catania) Giuseppe Castiglione, con un’interrogazione che anche in quel caso ha avuto scarso seguito. A replicare a Messina, nonostante il parterre della giunta, è stato il vicesegretario generale della presidenza del consiglio Paolo Italia. «Appena il Comune avrà i soldi necessari a fare un bando per la gestione della trasmissione televisiva del Consiglio, provvederà. Nel frattempo – spiega il funzionario – siamo in attesa di incassare i pareri su un’eventuale incompatibilità tra la diretta online e quella in Tv».
L’ultima trasmissione televisiva dei lavori consiliari risale «a circa due anni fa, quando a gestirla era l’emittente Rei Tv». L’attuale amministrazione, infatti, aveva ereditato il servizio dalla precedente, quella guidata dal sindaco Raffaele Stancanelli. E proprio durante un Consiglio comunale di aprile 2012, alcuni componenti dell’aula avevano abbandonato i loro scranni per protesta contra la mancata ripresa in diretta televisiva. Ad attaccare la propria maggioranza in quell’occasione erano stati gli esponenti de La destra Nello Musumeci, Manfredi Zammataro e Gemma Lo Presti. Il costo del servizio, in quel periodo, si attestava intorno a 80mila euro. Per l’attuale assessore al Bilancio Girlando l’argomento non sarebbe in cima alle priorità del Comune anche perché i dubbi sollevati da Messina lo colgono un po’ alla sprovvista: «Se ne occupano altri uffici, non saprei cosa rispondere», dice a MeridioNews.