Un video riprende un gregge nella zona di San Biagio. Il sito fino al 2009 ha ricevuto i rifiuti del comprensorio modicano fino al suo esaurimento. Da allora, però, il processo di recupero dell'area non è mai stato completato. E prossimamente un'altra discarica accoglierà gli scarti dei lavori sulla Siracusa-Gela
Scicli, pecore al pascolo sulla discarica non bonificata Residenti: «Zona tossica, percolato uccide alberi ulivo»
Un gregge di pecore che pascola tranquillamente in un terreno. Nulla di strano se non fosse che proprio quell’area dovrebbe essere off limits, perché si tratta di un’ex discarica ancora non totalmente bonificata. Succede a San Biagio, nel Comune di Scicli. L’impianto fino al 2009 ha ricevuto i rifiuti dei Comuni del comprensorio modicano con il risultato che in pochi anni si è esaurito e anche Scicli ha dovuto iniziare a conferire a Motta Santa’Anastasia.
Il post-mortem, per una discarica dismessa, dovrebbe essere garantito per vent’anni, ma a San Biagio – dicono i residenti – nessuno si è premurato di fare una seria bonifica e, soprattutto, quando piove è inevitabile che il percolato si faccia strada. Nella zona, nel raggio di pochissimi chilometri, insistono due discariche dismesse (Petrapalio e San Biagio) e un’altra di inerti è stata autorizzata attraverso un accordo tra il Comune e il Consorzio autostrade siciliane che porterà nella cava di Truncafila gli scarti dei lavori dell’autostrada Siracusa-Gela. Tutti gli impianti sono a ridosso del perimetro urbano tanto che, su iniziativa dell’associazione StartScicli, poi sposata dai deputati regionali Giorgio Assenza e Giampiero Trizzino, è stata fatta la proposta di aumentare la distanza delle discariche dai centri abitati portandola dagli attuali tre a cinque chilometri.
I residenti, comunque, rimangono allarmati dalle ultime notizie e si dicono seriamente preoccupati per la salute. «Nel raggio di pochissimi chilometri – afferma Giovanni Pellegrino, medico in pensione e residente in Contrada San Biagio – siamo circondati da discariche. San Biagio e Petrapalio sono state bonificate solo in parte e il percolato si fa sentire. Questa oramai è diventata una zona tossica, con molte esalazioni. Non voglio esagerare – continua – ma le malattie autoimmuni che si registrano in questa area sono notevolmente aumentate». E anche se al momento non ci sono prove per affermare che ciò è dovuto alla presenza delle discariche, è indubbio che «le esalazioni influiscono sull’apparato respiratorio e sui processi immunitari».
«Alcuni anni fa – afferma lo scultore Carmelo Candiano, pure lui residente nella zona – abbiamo organizzato un presidio a San Biagio per sollevare la questione della bonifica. Il percolato si sparge nei terreni limitrofi e provoca la morte di diversi alberi di ulivi». E i problemi non finiscono qui. «Un’altra bomba ecologica è la discarica di contrada Petrapalio che non è stata mai bonificata o solo in parte, l’area è stata solamente recintata». Recinzione che se a Petrapalio lasciano desiderare, a San Biagio consentono alle pecore di pascolare senza problemi. Brucando tra i rifiuti di un sito in cui la bonifica è ancora un obiettivo da raggiungere.
A occuparsi della situazione dando risposte ai cittadini sullo stato di sicurezza di tale situazione dovrebbero essere le istituzioni, con in testa l’ex Provincia e l’Asp . Tuttavia, al momento, da ambedue i fronti non sono arrivati commenti ufficiali.