Un cittadino etneo, poliomelitico da quando era piccolo, solleva il caso della difficoltà di accesso alla sede centrale del sindacato per i portatori di handicap. Proponendo al Comune e alla Soprintendenza una soluzione per risolvere il problema. Disponibili all'idea dell'uomo sia l'ente culturale che la sigla guidata da Giacomo Rota
Disabilità, barriere architettoniche alla sede Cgil «Mettere strutture mobili per facilitare l’entrata»
L’abbattimento delle barriere architettoniche è sempre una questione delicata, soprattutto quando riguarda strutture che non possono subire variazioni più o meno drastiche.
È questo il caso del convento San Giuliano di via Crociferi, l’edificio che al civico 40 ospita il sindacato Cgil dal 1945. La struttura è di proprietà del Comune di Catania che ne ha affittato le sale alla Cgil, esul palazzo del centro storico etneo pende il vincolo di tutela dei beni culturali.
È possibile entrarvi solo attraverso degli scalini. «Ma come fa una persona disabile ad accedere al palazzo?», si domanda Santo Musumeci, 54 anni.
«Sono poliomielitico da quando avevo un anno e mezzo – racconta – e devo ammettere che in città quasi tutte le strutture hanno ormai abbattuto le barriere architettoniche». Tra queste però non figura la sede del noto sindacato. «Capisco che un edificio del centro storico non può subire grosse variazioni ma – suggerisce – si potrebbero realizzare strutture mobili con materiali il più possibile vicini al contesto storico per un facile accesso a tutti. Cioè qualcosa che, senza distruggere il vecchio assetto del bene, permetta a persone disabili come me di poter entrare in questi luoghi». Motivo per cui, qualche giorno fa, Musumeci ha inviato ha protocollato al Comune, alla Sopraintendenza e alla Cgil la sua proposta.
«Ho sempre parlato con loro a voce e – spiega – sono stati tutti molto disponibili. Ma è necessaria una richiesta scritta per avviare la pratica».
Attenta si è infatti mostrata anche la Soprintendenza: «Nei palazzi che si trovano nel cuore di Catania non si possono attuare cambiamenti importanti – spiegano – ma è possibile creare strutture mobili per aiutare le persone con disabilità. Innanzitutto è necessario che un tecnico esamini il palazzo, successivamente si potrà intervenire. Siamo comunque pronti a trovare una soluzione».
«Il nostro sindacato non può intervenire in prima persona – dice Giacomo Rota, segretario generale Cgil – perché non è proprietario del palazzo. Quì ci sono solo i nostri uffici perché quelli per il pubblico, come il patronato e il Caf, sono in piazza Dante, mentre la sede per le vertenze si trova in via Manzoni. In entrambi i posti abbiamo creato l’accesso ai disabili. Ma nonostante questo, siamo disponibili a mettere un montascala per chi vuole entrare in questa struttura». E sulla sede di via Crociferi, dice: «Non ci abbiamo pensato prima perché non ci è mai arrivata una richiesta ma sono pronto ad aiutare il signor Musumeci».
Una battaglia quella dell’uomo che non è personale ma «di tutti i disabili che devono potere accedere a tutti i luoghi della città», conclude l’uomo.