Attività produttive e Affari generali stanno valutando la possibilità di indennizzo, ritenuta via più facilmente percorribile rispetto agli sgravi fiscali per esercenti, commerciali e artigiani. Allo studio l'ipotesi di inserire nei contratti con le ditte vincitrici delle gare d'appalto una clausola di assunzione dell'onere in caso di ritardi nella consegna dei lavori
Cantieri, rimborsi alle attività danneggiate «Potrebbero essere le imprese a risarcire»
Rimborso in denaro alle attività danneggiate dai cantieri per le opere pubbliche in città o riconoscimento di sgravi fiscali. È su questo del Regolamento per il riconoscimento del disagio economico per la presenza di cantieri per la realizzazione di opere pubbliche che sta discutendo la prima Commissione del Cosiglio comunale. Si tratta di un provvedimento che prevede misure a favore delle attività che ricadono nelle aree della città interessate dai cantieri che dureranno almeno diciotto mesi.
La proposta di delibera è approdata alla commissione Affari generali, competente per i regolamenti, dopo essere stata predisposta dalla commissione Attività produttive, presieduta da Paolo Carcausi. Inizialmente la strada intrapresa è stata quella degli sgravi fiscali per le aziende il cui giro d’affari subisca un calo in corrispondenza dell’apertura dei cantieri, ma a un certo punto si sono presentati alcuni ostacoli di natura tecnico-burocratica: «Sarebbe stata necessaria una modifica dei regolamenti preesistenti, difficile da realizzare – spiega Caracausi – per cui, insieme all’amministrazione attiva, abbiamo optato per la previsione di un sostegno economico, previa disponibilità in bilancio. L’impianto della delibera è condiviso dalle associazioni di categoria, da buona parte dei consigli di circoscrizione e dalla maggioranza dei componenti delle commissioni coinvolte».
L’idea di un aiuto economico per i commercianti che hanno subito un pregiudizio dall’apertura di un cantiere ci sembra condivisibile – dice il presidente della prima commissione Juan Diego Catalano Ugdulena. «I cambiamenti della viabilità possono danneggiare le attività commerciali anche quando si tratta di trenta o quaranta metri. Stiamo discutendo la delibera da poco, c’è un clima positivo. Nelle prossime sedute valuteremo l’opportunità di presentare emendamenti».
La maggioranza dei commissari sarebbe d’accordo, dunque, ma non la totalità. Tra coloro che hanno sollevato dubbi sulla delibera c’è Luigi Sanlorenzo del Pd, componente della prima commissione, dove oggi era in discussione la delibera. «Io e altri consiglieri dell’opposizione – dice – troviamo che il sistema sia arcaico. Non si deve pagare per un disagio che i lavori per la realizzazione di un’opera pubblica, perché la stessa, quando sarà realizzata, costituirà un beneficio. Per venire incontro alle attività commerciali senza danneggiare l’amministrazione, servirebbe una norma che preveda che sia la stessa azienda, quando ritarda i tempi di consegna, a risarcire i titolari delle attività. Per questi motivi è probabile che ci asterremo in commissione, in consiglio vedremo come comportarci».
Sulla previsione di oneri a carico delle aziende che eseguono i lavori potrebbe essere trovata una sintesi tra le diverse anime del consiglio. Anche Caracausi, infatti, auspica la previsione di un onere per chi si aggiudica gli appalti, ma per il momento la priorità resta l’approvazione del regolamento: «Serve approvarlo per farlo rimanere vigente. In un secondo tempo spero si possa realizzare quanto fatto alla Guadagna, per esempio. Nel contratto con la ditta che ha realizzato alcuni lavori, la Sis, in questo caso era previsto un indennizzo per le attività commerciali in caso di perdite a carico dell’azienda. Si tratta di percentuali irrisorie a fronte di gare milionarie, spero si possa inserire nei prossimi bandi e nelle prossime gare d’appalto».