I commercianti della zona lamentano eccesso di velocità da parte degli automobilisti che provengono dall'autostrada e dalla circonvallazione. Che non si fermerebbe nemmeno davanti ai semafori pedonali che segnano il rosso. «Senza contare che il limite di velocità è di 30 chilometri orari», dicono
Via Giuffrida, alta velocità e incidenti frequenti I residenti: «Non rispettati neanche i semafori»
«Una macchina stava per investire me, mio marito e mio figlio». Il racconto è di una commerciante catanese di via Vincenzo Giuffrida. «Stavamo attraversando sulle strisce pedonali, il semaforo pedonale era verde ma la macchina non si è fermata. Qui nessuno si blocca al semaforo e tutte le automobili corrono ad una velocità inaudita», spiega la donna a MeridioNews. La strada a doppio scorrimento sembra essere diventata una zona ad alto rischio di incidenti. Diversi i tamponamenti che si verificano ogni giorno. E numerosi i litigi in mezzo alla strada, scaturiti proprio dagli incidenti. A volte mortali, che si verificano sia dalla parte dell’autostrada che dal lato opposto, quello vicino alla circonvallazione. Ma anche nei pressi dei semafori pedonali che nessuno rispetta.
I commercianti non ci stanno e chiedono che venga risolta la situazione.
«La maggior parte degli incidenti – commenta un’altra commerciante – hanno luogo al semaforo pedonale non rispettato. Perlopiù tra gente distratta, che corre o parla al telefono. E soprattutto, dal lato dell’autostrada le macchine escono a una velocità esagerata. Ritengo che la soluzione possa essere la creazione di passaggi sopraelevati».
«Confermo che questa possa essere una possibile soluzione – si accoda un altro commerciante della zona – ma penso che sia anche il caso di togliere il passaggio pedonale». «Un mese fa infatti – aggiunge una signora – è stata presa in pieno una ragazza».
Eppure il limite di velocità è di trenta chilometri orari. «Una presa in giro – commenta un ragazzo – Capisco che forse il limite è troppo basso, soprattutto per chi proviene dall’autostrada, ma è inconcepibile correre in questo modo, parlare al telefono, passare con il semaforo rosso. Ci vogliono le telecamere». E anche il presidente della terza municipalità, Salvo Rapisarda, ritiene che sia doveroso installare un sistema di videosorveglianza: «Dovrebbe esserci l’autovelox – afferma Rapisarda – e ritengo che il limite debba essere alzato a cinquanta chilometri orari. Non per permettere alla gente di correre, perché posso testimoniare che purtroppo ci sono persone che percorrono questa strada andando anche oltre i cento» Ma, spiega: «Lasciare il limite a trenta vale un’ecatombe di multe. Per potere, invece, multare chi realmente corre, è importante alzare il limite e mettere le telecamere».
Due anni fa la municipalità aveva richiesto all’amministrazione comunale l’autovelox ma «non abbiamo continuato con la pratica – conclude Rapisarda – e mi impegno da ora a riprendere in mano la situazione».