Il Ris di Messina effettuerà le analisi sull'oggetto ritrovato sepolto all'interno di una serra di Gaetano Pepi. L'uomo, che insieme ai tre figli, è stato fermato con l'accusa di essere gli assassini. Sulla lama ci sarebbero tracce di sangue
Vittoria, svolta nell’omicidio di Giuseppe Dezio L’arma del delitto, un coltello di 30 centimetri
Svolta nell’omicidio di Giuseppe Dezio, il piccolo imprenditore agricolo ucciso il 2 febbraio nei dintorni di Vittoria. Sarebbe stata ritrovata, infatti, l’arma del delitto, un coltello con una lama di 30 centimetri, che stando alle prime valutazioni sarebbe compatibile con le ferite sul corpo dell’uomo. Dezio, con molta probabilità, è stato ucciso in seguito a un’accesa lite riguardante il passaggio lungo una strada poderale che l’uomo condivideva con la famiglia Pepi. Questi ultimi – Gaetano e i tre figli Alessandro, Antonino e Marco – sono stati arrestati lo stesso giorno dell’omicidio.
Il coltello è stato ritrovato interrato all’interno di una serra di proprietà dei Pepi, e presenterebbe tracce di sangue. Per ulteriori approfondimenti e analisi, l’arma è stata inviata al Ris di Messina. Nel frattempo, i presunti assassini rimangono in carcere: dopo la convalida dell’arresto da parte del gip Giovanni Giampiccolo, anche la giudice del tribunale del Riesame, Maria Grazia Vagliasindi, ha confermato l’esigenza della misura cautelare.