«Questa non l'avevo mai sentita». È con una certa sorpresa che il presidente dell'università di Enna, Cataldo Salerno, apprende la notizia - diffusa da alcune pagine Facebook universitarie - degli elaborati dei laureati in Giurisprudenza tra le bancarelle di un mercato. «Un dato inquietante», commenta
Kore, tesi di laurea al mercatino delle pulci etneo In vendita a 50 centesimi. «Verificheremo illeciti»
Facoltà di Scienze economiche e giuridiche, corso di laurea in Giurisprudenza. È l’intestazione delle cinque tesi di laurea la cui foto è stata pubblicata dalla pagina Facebook universitaria Spotted: Unict. Secondo chi la gestisce, quegli elaborati sarebbero in vendita a 50 centesimi l’uno al mercatino delle pulci di Catania. Un’immagine che rievoca quella delle tesi gettate da un balcone e pronte per essere cestinate all’ex Monastero dei Benedettini. Ma se all’epoca la destinazione dei lavori degli studenti era la spazzatura, stavolta sembrerebbe essere il commercio al dettaglio tra le bancarelle. «Questa non l’avevo mai sentita», risponde Cataldo Salerno, presidente della Kore di Enna, università a cui erano iscritti i neolaureati in questione.
Oltre a facoltà e corso di laurea, il punto in comune delle tesi ritratte in foto è la docente con la quale sono state realizzate, nell’anno accademico 2014/2015, la professoressa Agata Maria Ciavola. «Mi spiace moltissimo apprendere di questa vicenda – replica la docente – Anche se dalla foto sinceramente non si capisce la fondatezza dell’assunto, è chiaro che la questione va approfondita e sto facendo delle verifiche in tal senso per capire cosa sia successo». Sulla stessa linea il presidente Cataldo Salerno: «Posto che, ovviamente, va verificata la veridicità dello scatto, è sicuramente un dato inquietante».
«Quel che è certo è che non sono le copie dell’università», sostiene Salerno. Quelle della Kore vengono conservate, spiega il presidente, all’interno della biblioteca. In un archivio protetto ma liberamente consultabile. «Non solo in forma cartacea, ma anche in digitale». La proprietà letteraria delle tesi è degli studenti che le hanno redatte, e del relatore – o relatrice – che li ha aiutati a scriverle. «In casi di eccezionale valore, la commissione di laurea può decidere di autorizzarne la pubblicazione, ma in quei casi vengono modificate parecchio, integrate e cambiate».
La compravendita delle tesi di laurea, del resto, non è una novità. «Sono a conoscenza di siti specializzati in cui si effettua la mediazione tra ex studenti e nuove leve – prosegue Cataldo Salerno – Ma della vendita cartacea, addirittura in un mercatino delle pulci, non mi era mai stato segnalato». Secondo i gestori della pagina Spotted: Unict, il prezzo di vendita dei fascicoli era fissato in 50 centesimi. «Neanche il costo della carta», commenta Salerno. «Ricordiamo che il plagio è un illecito punibile – precisa – Nel momento in cui una tesi viene resa pubblica attraverso la seduta di laurea, non è possibile copiarlo, se non dietro esplicita autorizzazione».
Quel che è certo è che «chi le acquista potrebbe semplicemente venire in biblioteca». Anche perché quei testi non possono garantire alcun rientro economico, al netto di eventuali valutazioni di carattere accademico. «Se un giorno uno di quegli studenti dovesse diventare un luminare del diritto penale – sorride Salerno – allora quelle tesi acquisirebbero qualche valore. Per il momento, chi le vende non fa un grande affare». Al di là dell’ironia, però, «l’immagine che ne viene fuori è certamente preoccupante. Faremo una verifica interna per capire chi ha deciso di disfarsi di questo materiale e perché. Ci sono modi opportuni e modi che, certamente, non lo sono».