La famiglia della piccola di undici anni ferita da un cane a Vergine Maria si dice addolorata per la versione dei fatti restituita dai media e racconta quanto è accaduto venerdì. La ragazzina adesso dall'ospedale piange per l'animale dopo avere visto una sua foto su Facebook. Molto probabilmente dovrà essere operata
Parla il papà della bimba morsa dal pitbull «Niente botte al cane, siamo animalisti»
È ancora ricoverata all’ospedale Villa Sofia la bambina di 11 anni aggredita da un pitbull a Vergine Maria venerdì scorso insieme a un 12enne. I contorni della vicenda sono ben diversi rispetto a quanto ricostruito in un primo momento circa i maltrattamenti che l’animale avrebbe subito dopo avere azzannato la piccola. «Nessuno ha picchiato il cane – racconta il papà della bambina, Antonino – siamo addolorati per le cose che abbiamo letto sulla vicenda». Secondo il suo racconto, la moglie stava andando in palestra insieme alla piccola quando hanno visto il cane e si sono fermate a dargli da bere. Il pitbull in un primo momento si è fatto accarezzare dalla donna senza problemi. Poi dall’auto è scesa la piccola. A quel punto ha iniziato a ringhiare e le si è avvicinato, l’ha annusata e poi attaccata.
Le persone attorno alla bambina hanno tentato di far mollare la presa all’animale, anche per evitare conseguenze più gravi «senza alcuna intenzione di fare del male al cane», dice Antonino. La famiglia è animalista, ha tre cani in casa. Per questo, venerdì, i passanti hanno preso il pitbull e lo hanno legato a un cassonetto lì vicino, in attesa che la polizia lo prendesse in consegna.
In ospedale la bambina «piange per il pitbull dopo avere visto la sua foto su Facebook» e chiede ai genitori di sapere cosa gli sia successo dopo l’aggressione. Ha una profonda ferita al polpaccio, quasi fino all’osso e i medici stanno monitorando l’evolversi della situazione anche se lasciano intendere che sarà necessaria un’operazione per sanare la parte lesa. Il 12enne, da quanto si sa finora, dopo essere stato medicato, sarebbe stato dimesso. Gli sarebbero stati messi dei punti.
Gli animalisti dell’Ugda (Ufficio garante diritti animali) lanciano un nuovo appello alle istituzioni in merito alla necessità di un accurato controllo del territorio. Inoltre ritengono urgente la gestione del fenomeno dell’abbandono dei cani. Ma la questione è più ampia. «Si è detto che il cane era randagio – spiega Laura Girgenti, responsabile per Palermo e provincia dell’Ugda – ma i pitbull non sono mai randagi. Appartengono sempre a qualcuno. Nello specifico, infatti, sembra proprio che abbia un padrone, un ragazzo su un motorino che è stato visto trascinare l’animale con una corda. Poi, è scomparso».
Nella zona tra Vergine Maria e l’Arenella, avverte l’Ugda «ci sono numerosi magazzini con esemplari di questa razza, sfruttati per gli scopi che tutti possiamo immaginare. Una realtà veramente drammatica». L’Asp, riferiscono gli animalisti, si dovrà ora fare carico di verificare le condizioni del pitbull e, una volta rilasciato, le associazioni potranno mandarlo in un centro di rieducazione.