L’incognita sul tecnico non distrae i rosa Gerolin: «Possiamo battere l’Udinese»

L’era Schelotto potrebbe iniziare senza…Schelotto. Non è un paradosso o una contraddizione di termini, è la realtà dei fatti. L’iter burocratico legato al tesseramento del tecnico argentino non è stato ancora completato e, allo stato attuale, l’ex campione del Boca Juniors rischia seriamente di non andare in panchina domani nella gara interna contro l’Udinese (fischio di inizio ore 15) valida per la seconda giornata di ritorno. Il Palermo farà il possibile per risolvere la partica in tempo utile e ottenere in extremis l’agognato transfer ma l’ipotesi che l’esordio sulla panchina rosanero dell’ex allenatore del Lanus slitti di una settimana resta una possibilità concreta.

Una proiezione, peraltro, supportata dal fatto che oggi, alla vigilia del match con i friulani, in conferenza stampa non ha parlato «El Mellizo» ma il direttore sportivo Manuel Gerolin: «Ci sono spiragli, vedremo chi andrà in panchina – ha sottolineato il dirigente – il segretario generale (Felicori, ndr) si sta occupando della pratica. In ogni caso, anche se non dovesse andare in panchina, ci sarebbero delle alternative: c’è Viviani ma c’è anche Bosi (tecnico della Primavera rimasto in tribuna a Santa Flavia in occasione della gara interna contro la Lazio, ndr) che peraltro adotta il modulo 4-3-3 provato durante tutta la settimana da Schelotto». Sulla carta, questa situazione di incertezza non agevola una squadra come il Palermo in cerca di stabilità ed equilibrio: «Abbiamo già superato diversi ostacoli in questa stagione e sono convinto che possiamo superare anche questo – ha aggiunto Gerolin – sono certo che la squadra ha tutte le carte in regola per battere l’Udinese. E’ una gara molto importante e dobbiamo cercare di affrontarla al massimo delle nostre forze. Vincendo, metteremmo un bel mattone nel nostro edificio con vista sulla salvezza». Il match contro i friulani orienterà anche le strategie di mercato in vista dell’ultima settimana della sessione invernale: «Da questo punto di vista possiamo dire che la gara di domani è come se fosse uno spartiacque. Vedremo come andrà la partita, dopo ci confronteremo con Schelotto per capire se la squadra necessita di altri rinforzi. Questo gruppo, comunque, può dare ancora di più, ci sono giocatori che non hanno ancora espresso tutto il loro potenziale».

Il tema mercato è uno degli argomenti che in questo weekend affronterà anche Mijatovic. Il dirigente montenegrino è arrivato in città per iniziare ad osservare la struttura organizzativa del club e creare i presupposti per un rapporto di collaborazione. L’ex ds del Real Madrid, che oggi a Palermo ha incontrato anche il presidente Zamparini, dopo avere assistito domenica scorsa a Genova alla gara contro i liguri domani studierà la squadra anche nella sfida contro l’Udinese. Un match delicato per i rosanero che, essendo quartultimi in classifica a quota 21 punti, non possono commettere ulteriori passi falsi se vogliono scongiurare il rischio di essere trascinati nelle acque agitate della zona retrocessione distante adesso quattro punti. A quota 24, l’Udinese ha un discreto margine di sicurezza ma anche gli uomini di Colantuono non potranno cullarsi sugli allori. I bianconeri, costretti a navigare a vista, sono consapevoli delle insidie che nasconde il campionato e domani scenderanno in campo con grinta e concentrazione spinti, oltretutto, dalla voglia di riscattare le sconfitte consecutive contro Carpi e Juventus.
In casa rosanero sono 23 i convocati. Oltre allo squalificato Andelkovic, non figurano nella lista gli indisponibili Bolzoni e Brugman (bloccato da un risentimento muscolare rimediato durante l’allenamento di giovedì). Imminente, intanto, la cessione in prestito degli attaccanti Cassini e Arteaga, entrambi in partenza destinazione Croazia.


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