È passato un anno da quando il commissario Cosimo Indaco ha promesso di attivare il servizio. Le stazioni sono già installate, ma mancano le bici in condivisione. Allo studio un piano, da realizzare, curato da Palazzo degli elefanti. «Aspettiamo risposte», afferma il responsabile dell'autorità portuale. Guarda le foto
Bike sharing al porto, si allungano i tempi «Noi siamo pronti, ritardi colpa del Comune»
«Noi siamo prontissimi. Ma abbiamo un numero limitato di bici; dovremmo dare in gestione il servizio a un terzo, pubblico o privato». È passato un altro Natale e Cosimo Indaco, commissario straordinario dell’Autorità portuale, non può mantenere la promessa fatta nel dicembre dello scorso anno: un servizio di bikesharing, il primo a Catania, che ha come punto centrale il porto etneo. Le mini-stazioni dove posare le due ruote, così come le colonne di ricarica dei mezzi elettrici, sono pronte ormai da mesi. Ma per l’avvio del servizio, costato 250mila euro, è da attivare la collaborazione con il Comune di Catania. Un rallentamento già denunciato dal commissario, che a maggio ha parlato di eccessiva burocrazia.
La gestazione si prospetta lunga. «Non ci hanno dato dei tempi», afferma Riccardo Lentini, ingegnere dell’Autorità incaricato del progetto. «Ci sono allo studio alcune soluzioni, si è fatto avanti anche qualche privato per un project financing», spiega. Il piano al momento è ancora sul tavolo del capo di gabinetto del sindaco, Massimo Rosso. «Aspettiamo di sapere come si muoverà il Comune, per capire se e come poter inserire anche le nostre postazioni».
Le venti biciclette saranno disponibili in piazza Borsellino, davanti alla Vecchia Dogana, alla spiaggia libera numero 1 della Playa e al molo di arrivo delle navi da crociera. «Noi metteremo a disposizione questi impianti per completare il circuito comunale», dichiara Lentini. Che aggiunge: «Se il tracciato non si dovesse fare, li utilizzeremo per l’attività all’interno del porto. Ma sarebbe più utile e funzionale mettere tutto a disposizione della città». Un piano di mobilità alternativa di questo genere, infatti, «impatta su un ampio raggio di tessuto urbano, potrebbe avere sbocchi su tutta la realtà cittadina». Eppure nell’attesa le stazioni già installate sono state vandalizzate.
Il progetto di realizzazione di un parcheggio in piazza Borsellino, intanto, non dovrebbe comportare alcuna conseguenza a uno degli stalli già posizionati. Oggi usato perlopiù come pensilina dai pendolari che attendono gli autobus extraurbani . Secondo il piano presentato lo scorso 1 dicembre, i cui lavori dovrebbero concludersi a marzo, il grande piazzale che sorge sotto gli Archi della marina si trasformerà in un’area di sosta a pagamento gestita da Amt. «Anche se dovessimo spostare la stazione, non ci saranno problemi – garantisce Riccardo Lentini – Può essere posizionata dove si vuole, è alimentata con pannelli solari. Basta non metterla all’ombra», sorride.