Allo Steri gremito di ospiti il capo dello Stato ha assistito alla cerimonia di consegna del clone iper-tecnologico della Natività, rubata nel 1969 dall'Oratorio di San Lorenzo. Un'operazione voluta da Sky e concretizzata da un atelier specializzato in fac-simili di opere d'arte. Un capolavoro avvolto nel mistero. Guarda le foto
A Palermo la copia hi tech del Caravaggio rubato Mattarella: «Simbolo di legalità e richiamo per i giovani»
«Un simbolo di legalità», per dirla con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, o di «rinascita di Palermo», secondo l’arcivescovo Corrado Lorefice. Più concretamente, una riproduzione hi tech di un capolavoro perduto: quella Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, opera di Caravaggio del 1609, trafugata dall’Oratorio di San Lorenzo nel 1969 e mai ritrovata. L’operazione, voluta e realizzata da Sky, ha restituito al pubblico, almeno nella forma di un clone, un’opera passata attraverso processi di mafia e false piste, forse finita in pasto a topi e maiali, e che si trova nella top ten dei dipinti ricercati dall’Fbi.
A presenziare alla cerimonia di riconsegna, stamattina allo Steri, il capo dello Stato Mattarella insieme a un parterre di ospiti e autorità, fra cui il neo arcivescovo Lorefice, alla sua prima uscita pubblica. La «rimaterializzazione» della Natività, come ama definirla l’emittente di Rupert Murdoch, è costata 100mila euro ed è un progetto di SkyArts Productions Hub insieme all’associazione Amici dei Musei Siciliani, che da quasi dieci anni gestisce l’Oratorio di proprietà della Curia. La ricostruzione del dipinto, frutto di mesi di ricerca e documentazione, porta la firma dell’atelier Factum Arte guidato dallo studioso Adam Lowe, un laboratorio all’avanguardia specializzato nella creazione di fac-simili di opere d’arte, come nel caso della grande tela Le nozze di Cana di Paolo Veronese, oggi al Louvre di Parigi ma presente anche, con un secondo originale dell’atelier, nella sede originaria del Cenacolo Palladiano nell’isola di San Giorgio Maggiore.
La ricostruzione si è basata su una diapositiva a colori di Enzo Brai, sulle riproduzioni in bianco e nero dell’Istituto centrale del restauro e sul Caravaggio pressoché contemporaneo della Chiesa di San Luigi dei Francesi, a Roma. La fusione di questi dati ha permesso di riproporre il dipinto, di cui si sono perse le tracce da quella lontana notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969, quando ladri tuttora ignoti entrarono nel luogo sacro e lo saccheggiarono, secondo alcuni testimoni fuggendo poi a bordo di una moto Ape. La pista mafiosa per quel furto è emersa negli anni Novanta grazie a due figure di primissimo piano dell’organizzazione criminale, Giovanni Brusca e Francesco Marino Mannoia, divenuti collaboratori di giustizia.
Durante il processo a Giulio Andreotti, Mannoia rivelò di aver gestito molti dipinti rubati, incluse opere di Guttuso, Antonello da Messina e Caravaggio, mentre Brusca testimoniò come la mafia, dopo le leggi speciali seguite alla morte di Falcone e Borsellino nel 1992, cercasse di ricattare lo Stato, oltre che con le bombe, con le opere d’arte trafugate, tra cui proprio la tela di Caravaggio. L’obiettivo era sempre lo stesso: la modifica del 41bis, l’articolo di legge sul carcere duro. Ad oggi il valore commerciale della Natività si aggira intorno ai 20 milioni di dollari.
«Questa iniziativa ha tanti significati, a partire da quello simbolico – ha commentato Mattarella -. Una così accurata riproduzione digitale consente, non di riavere la tela originale, ma di ritrovare l’effetto e l’emozione che l’opera di Caravaggio suscitava in questo Oratorio. La giornata di oggi è anche un segno di legalità contro le iniziative criminali di trafugare le opere d’arte. Dobbiamo avere una sensibilità intensa verso i giovani e il richiamo alla cultura, e il suo sviluppo, insieme ai progressi tecnologici, è molto importante». L’intera vicenda, compreso il progetto di ricostruzione dell’opera, sarà raccontata nel 2016 da un documentario per il piccolo schermo, «Operazione Caravaggio-Mistery of the Lost Caravaggio», una produzione Sky Arts Production Hub, che andrà in onda a gennaio su Sky Arte HD.
«Una ferita rimasta aperta e una ferita rimarginata – ha scritto sul registro dell’Oratorio il sindaco Leoluca Orlando -. L’innovazione al servizio dell’arte e della memoria. Ritorna l’equilibrio in questo splendido scrigno che è l’Oratorio San Lorenzo nel cuore del centro storico di Palermo con l’installazione del clone della Natività del Caravaggio. Una risposta alla brutalità e alla violenza di chi l’ha trafugato».