Muos, lo Stato chiede di accelerare: «C’è il Giubileo»  Legale attivisti: «Non serve contro attentati in Italia»

Cosa hanno in comune il Giubileo, il Colosseo e il Teatro alla Scala di Milano con il Muos? Quello che potrebbe sembrare un indovinello è invece la domanda che, in questi giorni, sta circolando tra gli attivisti No Muos. Il quesito non è di poco conto: l’Avvocatura dello Stato, riprendendo le notizie di intelligence dei giorni scorsi, ricorda che i primi risultano obiettivi sensibili per il terrorismo e, dunque, motivi validi per sollecitare il Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) ad accelerare i tempi del nuovo pronunciamento e, spera l’Avvocatura, rendere operativo l’impianto satellitare statunitense di Niscemi. Le nuove verifiche erano state disposte a settembre, quando i giudici hanno parzialmente accolto il ricorso del ministero della Difesa contro la sentenza del Tar, che a febbraio aveva definito abusivo il sito militare

La storia del Muos si intreccia con le vicende internazionali. In un modo, però, che ha già portato il movimento a denunciare quello che viene considerato un tentativo di strumentalizzazione dei recenti fatti di cronaca. Tutto inizia il 16 novembre, quando l’avvocato dello Stato Marcello Pollara scrive al Cga per chiedere che si velocizzi l’iter dei nuovi esami. A occuparsi delle valutazioni, entro il 16 dicembre, dovrà essere il collegio dei verificatori, un nuovo organo composto da cinque membri e formato dai referenti dei ministeri dell’Ambiente, dell’Infrastrutture e della Sanità, e da due esperti nominati dal Consiglio nazionale delle ricerche e dal Consiglio universitario nazionale. «[Si] intervenga affinché il collegio dei verificatori provveda all’espletamento dei compiti assegnatigli con la massima urgenza», si legge nella richiesta. E i motivi di tale urgenza sono presto detti: «La definizione della controversia è divenuta indifferibile in conseguenza dei gravissimi attentati terroristici avvenuti pochi giorni fa a Parigi», motiva Pollara.

Passano venti giorni e la richiesta si fa più pressante. Infatti, mentre il collegio dei verificatori presieduto dalla professoressa dell’Università La Sapienza di Roma Maria Sabrina Sarto si è riunito per la prima volta, discutendo della necessità di compiere rilevazioni sul campo per capire – come chiesto dal Cga – se il Muos sia realmente pericoloso per la salute e per la sicurezza del traffico aereo civile, l’Avvocatura interviene un’altra volta. Stavolta, per replicare alla richiesta di proroga da parte dei verificatori: «Il collegio ha deciso all’unanimità di richiedere una proroga di 90 giorni tenuto conto della complessità dell’incarico ricevuto e dei ritardi verificatisi nella nomina dei membri e dei tecnici di parte», scrive Sarto al Cga l’1 dicembre. Sei giorni dopo, Pollara sottolinea come tre mesi siano troppi per decidere. Specialmente, torna a ribadire, alla luce delle nuove tensioni internazionali: «La proroga – scrive Pollara – contrasta con le sopravvenute oggettive esigenze di responsabile celerità connesse ai gravissimi attentati terroristici. Non senza considerare le notorie ragioni di tutela connesse con lo svolgimento del Giubileo e la presenza di obiettivi sensibili, quali il Teatro alla Scala di Milano e il Colosseo di Roma».

A commentare la vicenda, intanto, è l’avvocato del movimento No Muos Nello Papandrea: «Riteniamo gravi le parole usate dall’Avvocatura – dichiara a MeridioNews -. C’è il rischio di una pressione indebita sull’organo giudicante, adducendo motivi peraltro che hanno poco a che vedere con il Muos. L’impianto satellitare nasce per comunicazioni a lunga distanza e con zone non coperte dai comuni strumenti. Qui, invece, si sta facendo passare il messaggio per cui il Muos potrebbe servire a difenderci da attentati in territorio italiano. Dimenticando peraltro – continua Papandrea – che si tratta di un sito a disposizione del governo americano, non certo dell’Italia». Tale confusione si aggiunge alla poca chiarezza che in generale circonda il compito del collegio dei verificatori: «La questione dell’imparzialità di questo organo rimane centrale – commenta l’avvocato -. Su cinque componenti, tre sono legati a doppio filo con il governo. È lecito dunque chiedersi con quale libertà si potranno pronunciare i delegati dei tre ministeri». Tema su cui l’associazione antimafie Rita Atria ha presentato una denuncia. 

Il coordinamento dei comitati No Muos intanto ha chiesto un’istanza di sospensione del giudizio di appello: «Riteniamo che la prima sentenza del Cga parta da un punto sbagliato – spiega Papandrea -. Il Cga dice infatti che la Regione ha annullato in modo illegittimo le autorizzazioni da lei stessa concesse nel 2011 per la realizzazione del Muos, a causa della mancanza di una sufficiente istruttoria. Ma è qui che il Cga commette un errore a nostro avviso». Non sarebbe infatti vero che la Regione, prima di decidere l’annullamento, non aveva preso in considerazione alcuna ricerca sugli effetti dell’impianto: «Lo studio Livreri-Zanforlin su cui si basarono le prime autorizzazioni è stato oggetto di audizione all’Ars, alla presenza del dirigente regionale. Dire che la Regione abbia annullato le autorizzazioni senza avere sufficienti dati non è vero. Quello studio venne analizzato facendone emergere le numerose carenze sul piano scientifico» conclude l’avvocato.

Per saperne di più sul Muos, che al momento rimane comunque sotto sequestro penale da parte della Procura di Caltagirone, bisognerà attendere mercoledì quando il Cga si pronuncerà in merito alla richiesta di proroga inoltrata dal collegio dei verificatori.  


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]