Grazie all'interessamento di Francesco Traina l'animale è stato prelevato oggi dall'abitazione e portato al sicuro. Ora sta meglio, ha ripreso a nutrirsi ma ha bisogno di cure mediche e di una nuova casa
Cane segregato in una stanza senza cibo Appello su Facebook: «Una casa per Nico»
Maltrattato e tenuto per giorni chiuso in una stanza con la museruola. Nico, un meticcio di 13 mesi, ha rischiato di morire di fame. A raccontare la sua storia fortunatamente a lieto fine è Francesco Traina, un amante degli animali, che si è mosso in prima persona. Secondo il suo racconto i padroni non riuscivano a gestirlo: chiuso in una stanza era diventato aggressivo. Così hanno deciso di portarlo in un canile, dove, però, la situazione è peggiorata. A quel punto, la famiglia l’ha ripreso con sé con l‘intenzione di abbatterlo. Ma per Nico il destino è stato clemente. Grazie all’interessamento di Traina, il cane è stato prelevato oggi dall’abitazione e portato al sicuro. Ora sta meglio, ha ripreso a nutrirsi ma ha bisogno di cure mediche e di qualcuno che lo adotti.
«È una storia triste come molte altre che succedono qui da noi – ha raccontato al telefono – perché le persone trattano gli animali come giocattoli. Il cane era tenuto in maniera indegna. Segregato in un bagno con la museruola era diventato aggressivo. La famiglia prima l’ha portato in una struttura privata a Trabia dove è rimasto 34 giorni. Poi se lo sono ripresi con l’intenzione di farlo sopprimere».
Nico ora sta meglio ma non si fida delle persone, non è facile avvicinarlo. Peraltro è senza microchip e andrebbe curato e nutrito. «Il mio amico non può tenerlo con sé – ha proseguito – non appena starà meglio dobbiamo trovargli una nuova casa, dandogli l’affetto che merita. Spero di trovargli uno stallo e poi un’adozione a tempo indeterminato». Francesco, infatti, ha lanciato un appello su Facebook e già sono decine le richieste che sono piombate sulla pagina del social. «Si tratta si un caso di incuria e ignoranza – ha aggiunto – intanto mi interessa che il cane stia bene, mi pare un miracolo che ora sia al sicuro. Poi – ha concluso – vedremo di trovargli casa».